Alcaraz, Djokovic e l'eredità «fantasma»

Sono i due favoriti per succedere all'inarrivabile Nadal al Roland Garros. Ieri è iniziata la sfida a distanza che riguarda anche il numero 1 del ranking. Prossimi avversari Daniel e Fucsovics, in calendario c'è già un appuntamento fissato al 9 giugno...

foto Ray Giubilo

Un fantasma ingombrante si aggira per i viali del Roland Garros. Ha il profilo da indio, i cerotti sulle nocche delle mani e un corpo fiaccato da troppe battaglie. Rafael Nadal giocava al Roland Garros dal 2005 e su questi campi aveva vinto 14 volte, record incredibile e imbattibile. La sua dolorosa rinuncia ha inevitabilmente scatenato la corsa alla successione, non nella storia del torneo naturalmente ma almeno nell’edizione 2023. Djokovic e Alcaraz sono nettamente i due favoriti, sembrano destinati a sfidarsi in semifinale e ieri sono scesi in campo per la prima volta, a distanza di pochi minuti, lasciando sul campo sensazioni contrastanti. Per colpa degli ultimi tentennanti risultati Nole è testa di serie numero 3 - dal 2018 non era fuori dai primi due del seeding - e ieri ha battuto ma non dominato l’acerbo (e suo tifoso) Kovacevic - americano ma di padre serbo e mamma bosniaca - numero 114 del mondo, giocando così così come spesso gli abbiamo visto fare in questi ultimi mesi, e restando in campo per quasi due ore e mezza. Non è mancato poi il solito siparietto polemico, con il sensore del net quale bersaglio di giornata. Djokovic al Roland Garros ha vinto due volte, nelle uniche due occasioni in cui è riuscito a battere su questi campi Nadal, e sa bene che questo torneo gli può regalare lo Slam numero 23, con il quale staccherebbe lo spagnolo probabilmente definitivamente, viste le recenti parole del grande rivale. Un appuntamento con la storia al quale però Nole si presenta con tanti dubbi sulla qualità del suo gioco, e chissà se queste due settimane sapranno restituirgli fiducia e vigore.

Da parte sua invece Alcaraz è sembrato sprizzare potenza ad ogni colpo. In una sfida... romanista contro Cobolli - che ha anche giocato nelle giovanili giallorosse, mentre Carlos ha recentemente confessato la simpatia per la Roma legandola al suo grande amico Villar, di proprietà del club di Trigoria anche se in prestito da un anno e mezzo - ha giocato un’ora ad altissimo livello, come un pugile che volesse finire il match al più presto, per poi rilassarsi e rischiare di farsi scavalcare nel terzo set, grazie anche alla strenua resistenza di Cobolli, 159 del ranking. Alcaraz, un anno esatto più giovane del suo avversario, nel 2021 fa giocava le qualificazioni al Roland Garros mentre un anno fa aveva perso nei quarti da Zverev. Arrivato ora a Parigi da numero 1 del mondo, con 30 vittorie e 3 sconfitte nel 2023, ha subito cancellato lo scivolone del Foro Italico e sembra il più accreditato a prendersi il trono che fu di Nadal. Mercoledì avrà sulla sua strada il giapponese Daniel - l’ungherese Fucsovic invece è il prossimo avversario di Djokovic - il big match in semifinale è già fissato per venerdì 9 giugno. Non prendete impegni.

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