Il dualismo che illumina il tennis: un confronto che si distingue dal resto del circuito

È risaputo che ostinarsi a risolvere i punti con soluzioni straordinarie sia, per molti, un modo di sottrarsi alla lotta più che un’esibizione di puro talento. L’andazzo in questione racconta che il valore massimo espresso dall’uno è insufficiente per avere ragione dell’altro e l’assunzione del rischio è la via finale per contenere i danni di una manifesta inferiorità.
Diverso è quando, per qualità tecniche fisiche e mentali, ambedue i contendenti hanno nel gioco d’azzardo l’arma migliore e ne fanno uso sovente per via di schemi tattici inediti e ai limiti della balistica.
È allora che il match assume i tratti epici della grande impresa. Gli stessi che Sinner e Alcaraz hanno dato ieri all’atto conclusivo delle ATP Finals 2025. Un confronto stupendo giocato sull’onda di spunti più simili ad acrobazie circensi che non a una partita di tennis tra campionissimi ultimo grido, sempre più lontani dal resto della truppa.
Ha vinto Sinner grazie a una gestione più razionale dei punti, ha perso Alcaraz per qualche errore di troppo, hanno trionfato entrambi per quanto offerto alle genti del pianeta tennis.
Un bel dualismo, il loro, che farà crescere questo sport là dove ci saranno ancora margini di manovra. E contrariamente al comune sapere, ai futuri avversari consiglio di giocare sotto rischio dalla prima all’ultima palla, magari ‘TIRANDO FORTE SULLE RIGHE ‘.

