Riccardo Bisti - 01 December 2017

Anche Tina Arena contro Margaret Court!

Ospite d'onore nella serata della Newcombe Medal, la nota cantante Tina Arena ha sottilmente criticato le frasi e le opinioni sessiste di Margaret Court, aggiungendosi a chi vorrebbe cambiare nome al secondo campo di Melbourne Park, la Margaret Court Arena. Ma Tennis Australia non cambia idea: “Le sue opinioni personali restano tali”.

18 anni fa si era fatta conoscere dal pubblico italiano con un fortunato duetto insieme a Luca Barbarossa. Insieme al cantautore romano (peraltro grande appassionato di tennis), Tina Arena mandava “Segnali di Fumo”. Figlia di immigrati siciliani, tuttavia, non ha portato avanti un percorso discografico in Italia. Non ne aveva bisogno, visto che alcuni dei suoi successi sono finiti nella top-10 della Billboard americana e, soprattutto, è la cantante australiana di maggior successo all'estero. Oggi torna a far parlare di sé per quanto accaduto nella notte della Newcombe Medal, importante riconoscimento destinato al miglior tennista australiano dell'anno, vinto a mani basse da Ashleigh Barty. Ospite dell'evento, la Arena si è schierata a favore di un cambio di nome della Margaret Court Arena di Melbourne Park. Il motivo è noto: i commenti sessisti della ex campionessa australiana, fermamente contraria ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Le sue parole furono fortemente criticate, non solo da personaggi del mondo del tennis. La Court aveva rincarato la dose dicendo che lo spogliatoio femminile “è pieno di lesbiche che provano a portare sulla cattiva strada le giovani ragazze”, ed è tornata a far parlare di sé in questi giorni, dopo che si è espressa sulla possibilità della vittoria del “sì” (poi avvenuta) nel plebiscito postale per istituire i matrimoni legalitari. L'esperimento, non essendo vincolante per il governo a differenza di un referendum, è comunque chiaro sull'opinione degli australiani, visto che oltre il 60% dei votanti ha dato parere favorevole. Il governo ha recepito il voto e ha promesso una legge entro fine anno. “Scomparirebbero tutte le vacanze in Australia – ha detto la Court – non ci sarebbe la Festa della Mamma o la Festa del Papà. E nemmeno Pasqua o Natale”.

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