Il tedesco: “Ci stanno togliendo un po’ la libertà della vita”

Foto di Ray Giubilo

I giocatori continuano a esprimersi contro le procedure antidoping. Stavolta è stato Alexander Zverev a lamentarsi di processi rigidi e inflessibili imposti dall’ITIA nella conferenza stampa del media day a Madrid: “È un processo fastidioso, devo essere onesto. Dobbiamo essere in un determinato luogo tutti i giorni, dobbiamo comunicare i nostri dati su dove saremo per una determinata ora del giorno. Se non si presentano nell’ora prestabilita a fare il controllo, dobbiamo ancora comunicare un orario e un luogo“.

Zverev ha anche raccontato un episodio sulla figlia legato proprio all’antidoping: “A dicembre stavo prendendo mia figlia dall’aeroporto di Nizza. Avevo comunicato un orario tra le 7 e le 8 del mattina. Vennero a controllarmi alle 21.00 e mi chiesero di tornare a casa. Ci stanno togliendo un po’ la libertà della vita“.