La numero uno al mondo autrice di una grande prova all’esordio e conferma il suo status di favorita: Paolini si arrende in due set

Si sapeva alla vigilia che l’esordio alle WTA Finals contro Aryna Sabalenka sarebbe stato durissimo per Jasmine Paolini, che in una giornata complicata raccoglie una sconfitta che complica il cammino nel gruppo “Stefi Graff”. La numero uno al mondo si impone con il punteggio di 6-3, 6-1 in poco più di un’ora di gioco e conferma di essere una delle favorite per la conquista del titolo. Paolini non è riuscita a mettere in campo la solita grinta e quella costanza negli scambi che caratterizza il suo gioco, mancando così la possibilità di sfruttare quei piccoli passaggi a vuoto al servizio dell’avversaria.
La partenza non è delle migliori per la numero uno d’Italia, che nel suo primo turno di battuta commette un paio di errori con il dritto ed è costretta a cedere immediatamente il servizio, trovandosi sotto 0-3. Il gioco di Sabalenka è probabilmente tra i più complessi da contrastare per Paolini, per la grande forza che la bielorussa imprime alla palla e la solidità al servizio. Il settimo gioco vede però tornare in corsa nel parziale l’azzurra, con le prime palle break in suo favore: se la prima viene annullata da Sabalenka con un ace, sulla seconda parte lo scambio e arriva l’errore di rovescio della bielorussa che vale il contro-break 4-3. Il sospiro di sollievo dura però meno di un turno di battuta, con Sabalenka che si riprende immediatamente il break di vantaggio e va poi a chiudere il primo set in suo favore al servizio recuperando dallo 0-30.
Il set perso sembra aver lasciato delle scorie importanti nella testa di Paolini, che a delle difficoltà sul piano fisico – un leggero stato influenzale già patito da qualche giorno – ora vede aggiungersi anche quelle nervose. Sabalenka strappa il servizio a Jasmine anche in avvio di secondo set, e dopo aver rimontato ancora una volta nel proprio turno di battuta da 15-40 si porta sul 2-0. Un lunghissimo terzo gioco con Paolini al servizio segna di fatto la fine dell’incontro, con l’azzurra che subisce il terzo break consecutivo arrivato su un errore in lunghezza di rovescio sulla seconda palla break.

