dalla nostra inviata a Londra Roberta Lamagni – foto Ray GiubiloSole, sport e spettatori

dalla nostra inviata a Londra Roberta Lamagni – foto Ray Giubilo

Sole, sport e spettatori. Tre “s” che racchiudono la formula della prima giornata dei Championships: temperature a sfiorare i 25 gradi, tennis in ogni angolo – anche nei punti di ristoro che vendono cioccolata e caramelle identificate con il logo del torneo – e naturalmente tanti turisti, come tali equipaggiati: bermuda, cappellini, zainetti e canottiere.

Buoni presagi – Un inizio beneaugurante per gli organizzatori, che oltre ad aver ricevuto il favore meteorologico hanno ottenuto dal campo rassicuranti conferme.
1 ora e 19 minuti sono bastati a Roger Federer per liquidare Dominik Hrbaty, a dispetto di chi aveva commentato il primo turno del cinque volte campione di Wimbledon come “problematico”. Il “match-esibizione” che lo ha impegnato sul centrale non è certo un banco di prova sufficiente a cancellare le ombre che hanno oscurato negli ultimi mesi l’aura del divino Roger, ma nemmeno alimentano nuovi dubbi. Per i sospetti di “legittima maestà” occorrerà attendere almeno fino a mercoledì, quando lo svizzero incrocerà la racchetta con Robin Soderling. Ana Ivanovic e Novak Djokovic hanno completato il programma del Centre Court rispettando il copione. 6-1 6-2 il punteggio con cui la serba si è sbarazzata della De Los Rios, 7-5 2-6 6-3 6-0 quello del connazionale Nole sul tedesco Berrer.

Il bilancio azzurro – Germania sconfitta anche nel duello con l’Italia, ma non senza sofferenza. Contro il lucky loser Kamke, Seppi fatica a entrare in partita, gioca a un’unica velocità, attende passivamente le mosse dell’avversario. Sotto 7-5 2-0 cambia marcia, recupera il break e centra secondo e terzo set. Nel quarto abbassa di nuovo le difese ma si riprende con un 6-4 finale. La superiorità tecnica di Andreas ha compensato i cali di intensità, ma per un giocatore che aspira a sfidare Djokovic al terzo turno il livello mostrato non soddisfa.
Di altro tenore è stato invece l’incontro di Simone Bolelli opposto al mancino Bogdanovic. Per loro un campo 11 gremito, educato e attento ad applaudire alle giocate spettacolari degli atleti, che si sono dati battaglia fino all’ultimo 15. Sarebbe stato difficile pronosticare una sfida tanto serrata alla vigilia, visto che sulla carta il nostro precede l’avversario di quasi 200 posizioni. E invece il serbo naturalizzato Regno Unito ha espresso e mantenuto durante tutto il match una qualità sorprendente, “even better than Roger” (anche meglio di Roger), come si è lasciato sfuggire un paio di volte a bordo campo coach Pistolesi. 7-6 4-6 6-3 7-6 è il punteggio con cui Bolelli accede al secondo turno. Ora c’è Fernando Gonzalez.
Pronostici rispettati, purtroppo per l’Italia, anche per Volandri e Fognini. Il livornese esce con un ritiro dal tabellone, dopo che era sotto di due set a zero con Bobby Reynolds. Il sanremese invece nulla può contro un avversario, Safin, decisamente più forte, perlomeno su questa superficie.
In tarda serata poi è toccato alle ragazze mantenere la media (50% esatto) del bilancio vittorie-sconfitte azzurre.
Se da un lato Tathiana Garbin non ha mai avuto chance contro la più quotata Agnes Szavay, concludendo la sua prestazione con un netto 6-1 6-3 a sfavore, Francesca Schiavone ha dovuto, e continuerà a lottare per avere la meglio su Tamira Paszek. Il match è stato sospeso per oscurità sul punteggio di 4 pari nella seconda frazione e un set a zero per la Leonessa, in recupero sull’avversaria dopo che era stata in svantaggio per 2 a 0 e 3 a 1.

Oltre al finale di Schiavone-Paszek il menù di oggi, ancora fortemente tricolore, prevede un antipasto rinforzato con Pennetta-Vakulenko e Starace- Grosjean, entrambi in campo al primo turno, e un buffet di dolci tutto da gustare con Dementieva-Camerin, Hantuchova-Errani, Galvani-Baker e Santangelo-Ani, in programma al quarto match. Se non per il palato, buona parte di questi incontri sarà un piacere per la vista.