Ha vinto Amelie Mauresmo, per la prima volta nella sua carriera è riuscita a trionfare a Wimbledon battendo in finale la favorita, seppur di poco, della vigilia
Ha vinto Amelie Mauresmo, per la prima volta nella sua carriera è riuscita a trionfare a Wimbledon battendo in finale la favorita, seppur di poco, della vigilia. Con questo successo legittima, se mai ce ne fosse stato bisogno, il suo primato nel ranking Wta. E’ successo a Wimbledon, day XII







E’ la prima volta che Amelie Mauresmo può buttarsi ginocchia a terra e in lacrime festeggiare la vittoria in uno Slam. Non è la prima volta che lo vince però, uno slam, e non è la prima volta che lo fa ai danni di Justine Henin. Non bisogna essere dei fanatici della storia e della statistica del tennis per ricordare quanto accaduto non più tardi del febbraio scorso in Australia. Le protagoniste erano le stesse, ma il finale diverso. La belga che con un cenno faceva intendere che non sarebbe stata in grado di proseguire e la francese che alzava al cielo la sua prima coppa del Gran Slam senza però potersela godere in pieno. Oggi invece nel Centre Court dell’All England Club Amelie ha assaporato anche questa emozione, dopo ben due ore e due primi di finale contro la piccola signora Hardenne. Che era, a detta di tecnici e bookmakers la vera favorita alla conquista del piatto. Anche perché nei confronti diretti la transalpina era sotto per 5 a 4 anche se nessuno dei precedenti si era mai disputato sull’erba. Per i più amanti delle curiosità c’è da dire che, comunque andasse a finire, chi avrebbe sollevato il trofeo lo avrebbe fatto per la prima volta nella sua carriera. Inoltre un bel vento di novità rispetto alle finale degli ultimi anni c’è stato, a partire dal fatto che in questo millennio (fa effetto ma significa solo nelle ultime sei edizioni) non c’era mai stata una finale senza una componente della famiglia Williams; in più Venus e Serena sono solo due delle americane che negli ultimi 8 anni hanno sempre centrato l’obiettivo dell’atto conclusivo. Quest’anno sono state una belga e una francese a mettere in scena l’ultimo match del main draw femminile. Ed è stato un bello spettacolo.

Pronti via e, come spesso accade, subito un break a favore della Henin che ha sfruttato un po’ di tensione e nervi scossi della numero uno del mondo. Archiviato il primo game, archiviato il primo set con un match che sembrava indirizzato alla francofona belga. Banalmente nel punteggio e più finemente sul piano tecnico. Le palle liftate e i serve&volley della signora Hardenne sembravano poter far felice il maritino nel players’ box. L’inizio della seconda partita però ha invertito tale tendenza, con la più minuta delle due costretta a dover inseguire, senza mai riuscire a raggiungere. Dal terzo è venuta fuori anche una buona dose di suspance, alla campionessa del Roland Garros sono mancati i diritti del primo set e i suoi classici rovesci letali, con cui non ha mai fatto la differenza oggi. Se a questo aggiungete una serie di risposte ottime della vincitrice del primo Slam dell’anno, uniti a due buoni turni di servizio, ecco servita la vittoria per sei giochi a quattro nella partita decisiva. E quando si è trattato di dover chiudere i conti, con la Mauresmo al servizio e a due punti dal match, prima una volée vincente di diritto della francese e una palla sparacchiata a rete dalla sua avversaria ha permesso alla numero uno del ranking Wta di alzare al cielo della City il Venus Rosewater Dish.
 
I main-draw dei Championships
Wimbledon, singolare maschile
Wimbledon, singolare femminile

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Lu nedì 26 giugno, Day I