Jannik Sinner sfiderà il potente mancino americano Ben Shelton per la sua seconda semifinale a Church Road. Jan è il favorito se non fosse per l’incertezza sullo stato del gomito e per la pericolosa carica agonistica dell’avversario nelle partite Slam

foto Ray Giubilo

Ben Shelton è il prossimo ostacolo tra Jannik Sinner e la sua seconda semifinale a Wimbledon. L’azzurro ovviamente sarebbe il favorito se non fosse per il dubbio legato al gomito, a causa della caduta avvenuta durante la partita contro Grigor Dimitrov. Nel pomeriggio di martedì, Sinner è riuscito comunque ad effettuare un leggero allenamento di circa mezz’ora, al coperto. Per il resto, top secret e poi, mercoledì, in mattinata ha palleggiato. Era atteso il risultato della risonanza magnetica ma Jan e il suo team non hanno lasciato trapelare nulla. Vedremo.

Si tratta della prima partita tra top 10 nell’edizione di quest’anno e Sinner ha vinto 15 degli ultimi 18 match del circuito contro avversari tra i primi dieci del mondo. Sui sei precedenti tra i due, Jannik ha conquistato gli ultimi cinque incontri senza mai concedere un set, compresa l’unica sfida sull’erba, l’anno scorso a Church Road, agli ottavi di finale. In caso di vittoria, Sinner giocherebbe la quarta semifinale Slam consecutiva (la settima in tutto), diventando il 12esimo tennista dell’Era Open a riuscirci ma, soprattutto, sarebbe il primo italiano nella storia a disputare più semifinali sui prati di Wimbledon, dopo quella del 2023. Inoltre, se Sinner e Cobolli (che affronta Djokovic) giungessero entrambi al penultimo round del torneo, avremmo per la prima volta due azzurri in semifinale nel major londinese. Ben si è imposto invece nel loro primo incontro, in tre set, agli ottavi di Shanghai, nel 2023. Il match di mercoledì sarà la loro terza sfida Slam (l’altra è stata a Melbourne, quest’anno).

Nella sua giovane carriera, Shelton ha battuto cinque top 10, tra cui anche Sinner (a Shanghai 2023, appunto) ma ha perso i quattro match del 2025 contro avversari tra i primi dieci in classifica; l’ultima vittoria con un top 10 risale al torneo di Shanghai 2024, contro Rublev. L’americano, che si è formato nei college, ha 22 anni, è attuale n. 10 del ranking ed è alla sua terza partecipazione a Wimbledon, la 12esima nei major; il suo miglior risultato Slam sono due semifinali, allo US Open 2023  e, come detto, all’Australian Open 2025. Nei ‘1000’, invece, finora non è mai riuscito ad andare oltre i quarti di finale (Shanghai, Cincinnati e Indian Wells). Estroverso e solare, il mancino di Atlanta si trova perfettamente a suo agio sul cemento sul quale riesce a scaraventare servizi bombardieri dall’alto dei suoi 193 centimetri e, per questo, infatti, viene chiamato affettuosamente “The Mountain”; ha tuttavia dimostrato di potersi esprimere alla grand anche sull’erba.

Ben ha vinto sinora due titoli, a Tokyo (2023) e a Houston (2024) e si è issato in altre due finali, a Basilea (2024) e a Monaco (2025). Tennista aggressivo dai colpi devastanti, Ben  ha una grande preparazione atletica; punta moltissimo sulla battuta e, grazie al dritto devastante, alle soluzioni in attacco. Sinner dovrà rispondere particolarmente bene, sempre gomito permettendo. Se vincesse contro Jan, Shelton sarebbe il quarto americano a raggiungere le semifinali all’All England Club dopo l’ultima semifinale di Andy Roddik, nel 2009 (gli altri sono stati Querrey, Isner e Fritz, anch’egli in semifinale quest’anno). È inoltre il 49esimo statunitense dell’Era Open ad issarsi ai quarti di finale a Wimbledon, il quarto ancora in attività dopo Fritz, Eubanks e Paul. Con Shelton e Fritz ai quarti, è il secondo anno consecutivo in cui ci sono due o più americani al quinto round del torneo (l’anno scorso ci sono riusciti Fritz e Paul).

C’è un particolare che caratterizza il giocatore di Atlanta: il grande rendimento nei major. Come viene segnalato dal sito dell’ATP, Ben ha vinto finora il 73% delle partite Slam, una percentuale inferiore soltanto a Djokovic, Alcaraz, Sinner e Zverev.

Do il meglio nei major, è vero” ha ammesso l’americano in un’intervista all’ATP, “probabilmente grazie all’atmosfera speciale, mi piace giocare sui grandi palcoscenici, disputare grandi match davanti a un grande pubblico, mi diverto di più. Apprezzo il format degli Slam, mi aiuta a trovare progressivamente il mio miglior tennis e infatti gioco sempre meglio con il prosieguo dei set e delle partite, credo sia per questo che riesco a giocare meglio in questi tornei”. Più volte, infatti, lo abbiamo visto esaltarsi e scatenarsi in campo, anche grazie al tifo del pubblico e del suo team; una carica di adrenalina fondamentale per Ben legatissimo in particolare al padre Bryan, ex n. 55 del mondo e oggi suo allenatore.