L’ex campionessa del Roland Garros 2017 rinasce negli Emirati e guarda avanti: “Per festeggiare non c’è tempo”

Unica nei suoi alti e bassi, Jelena Ostapenko è in grado come poche di catalizzare l’attenzione. Può gettare via una partita già vinta o battere quattro campionesse Slam una dopo l’altra. A Dubai lo ha fatto, vincendo sfide incredibili con Kenin, Swiatek, Kvitova ed Halep, prima di lasciare le briciole (o quasi) a Kudermteova. Il terzo titolo dopo Seoul 2017 e Lussemburgo 2019 significa ritorno in top-20 dopo oltre tre anni e non solo.

“Sono molto felice di questo titolo”, ha dichiarato la lettone in conferenza stampa. “Nel complesso penso di aver giocato molto bene tutta la settimana, ho ottenuto alcune grandi vittorie. In finale ho trovato la giusta concentrazione e mi sono subito sentita in partita, creando alla mia avversaria tante difficoltà. Ora non c’è tempo per festeggiare, lunedì si riparte con Doha, quindi probabilmente dovrò rimandare qualche momento di relax”.

Ostapenko sembra avere le idee chiare. “Sto prendendo una partita alla volta, come sempre, ma gli obiettivi sono importanti: vincere un altro torneo dello Slam e tornare in top-10. Onestamente non pensavo di poter iniziare la stagione in questo modo, pur avendo lavorato molto durante durante la off-season. Adesso sto bene, mi sento in fiducia. Quando disputo una finale tutto quello che voglio fare è vincere, alla fine la gente ricorda solo i campioni. Ero pronta per una battaglia”.

“Ho giocato molte partite nelle ultime settimane, non ho avuto un giorno di riposo dalla semifinale di San Pietroburgo. Ora devo giocare a Doha e poi mi prenderò qualche giorno di riposo prima di Indian Wells, per ricaricare le batterie”. Nel WTA1000 di Doha, Ostapenko esordirà contro una qualificata. Nel 2016 raggiunse la finale e venne sconfitta 1-6 6-4 6-4 da Carla Suarez Navarro.