Le parole del campione elvetico dopo l’arrivo a Doha dove giocherà il Qatar ExxonMobil Open

A più di un anno dalla semifinale dell’Australian Open 2020, Roger Federer è pronto a tornare in campo. Il Qatar ExxonMobil Open di Doha ha accolto il campione svizzero che farà il suo ingresso nel secondo turno della rassegna. Il 20 volte campione slam, in attesa di scoprire chi avrà la meglio nel match tra Jeremy Chardy e Daniel Evans, ha partecipato al media day. Smetterò di giocare quando lo vorrò, non per colpa di un infortunio. I medici sono rimasti sorpresi da come ho lavorato per la riabilitazione, ma è una cosa che avrei fatto indipendentemente dal tennis perché voglio stare bene – assicura l’elvetico -. Sarà un torneo di rodaggio, ma se sono qui per giocare è perché sto bene. Quando scendi in campo e non stai al massimo l’avversario se ne accorge subito”. Puntualizza Roger che ha chiarito di poter giocare più incontri senza incappare in problemi fisici, cosa pochi mesi fa per lui impensabile.

Non ho ancora deciso se giocherò sulla terra e non ci penserò prima di aver giocato qui e a Dubai. Vorrei arrivare in forma a Wimbledon, mentre per questo torneo non ho obiettivi particolari”. Federer non si sbilancia, consapevole di dover ancora testare la propria condizione in partita. Lo svizzero ha poi parlato dei mesi di stop e di quanto accaduto nel circuito: “Vedere Thiem vincere il primo Slam della carriera mi ha reso felice per lui, ma è stato un colpo al cuore vedere i ragazzi giocare senza pubblico sugli spalti. Sono un grande appassionato di tennis e naturalmente ho seguito tanti match, anche doppi e Challenger – confessa Roger che aggiunge -. Sono comunque felice che il circuito sia andato avanti perché poi ripartire sarebbe stato molto difficile. Adesso mi dovrò abituare a giocare senza tifosi in tribuna, probabilmente sentirò la vera differenza quando tornerò a giocare dei big match”. Prima di congedarsi Federer risponde ad un’ultima domanda sulla doppia operazione: Quando mi sono operato la seconda volta ero davvero giù di morale. Pensavo di aver risolto con la prima e invece ho avuto ancora problemi e lì ho iniziato a farmi domande. La cosa più difficile dopo un infortunio è ritrovare la fiducia nelle tue capacità, sapere che puoi giocare come prima. In questi mesi nonostante la bolla e la pandemia ho visto un grande livello di gioco”.