Lorenzo Musetti: "Quando sei favorito ti dicono che sei il più forte, ma poi devi vincere"

Le parole di Lorenzo Musetti dopo la vittoria contro Benoit Paire

Foto Marta Magni|MEF Tennis Events

Lorenzo Musetti stacca il pass per il terzo turno del Miami Open e si appresta a conoscere chi dovrà affrontare tra Marin Cilic e Christian Garin. Nel match di secondo round, l’azzurro ha sconfitto Benoit Paire con lo score di 6-3 6-3: “La partita è stata più difficile di quanto sembrasse. Lui gioca benissimo, sulla risposta non ti da tempo: viene a rete, ti dà poco ritmo ed è un giocare continuo perché va di fretta - spiega Lorenzo -. Entrare nel match non era facile e sono contento di aver sfruttato i suoi errori ed essermi aggiudicato il match in due set”. Dopo aver battuto Mmoh e Paire, Musetti si prepara ad alzare l’asticella ma è pronto a giocare il suo miglior tennis sull’onda di entusiasmo post Acapulco: “Sono arrivato qui dopo la settimana pazzesca in Messico. Contro Mmoh arrivavo da favorito e sentivo delle pressioni perché in queste circostanze la gente ti dice che sei più bravo e più forte. L’altro però gioca con la racchetta in mano e può sempre vincere. Io penso di partita in partita e l’ho fatto anche contro Paire nonostante tanti dicessero che lui non avrebbe giocato, ma in realtà come ho detto il match non è stato comunque semplice e lui va sempre battuto - ribadisce l’azzurro che aggiunge -. Ho già giocato tante volte da favorito e lo farò in futuro, non è sempre facile ma è qualcosa a cui devi fare l’abitudine”.

Con questa vittoria Musetti è virtualmente numero 90 del ranking ATP, un traguardo inaspettato in tempi così brevi dopo il Gran Canaria Challenger 1 e la pausa presa al termine del torneo di Las Palmas: Non mi ero mai sentito come in quel periodo in campo e dopo Gran Canaria 1 ho deciso di saltare il secondo torneo e le qualificazioni di Doha dove ero entrato - le rinunce del classe 2002 per ritrovare equilibrio -. Avevo necessità di lavorare e ritrovare stimoli. Questa scelta è frutto di una decisione presa con il mio team, sono stato fermo tre giorni e poi ho fatto una settimana di lavoro che ha subito dato i suoi frutti. Questa decisione per come sono fatto io ha pagato, in futuro non so se rifarò lo stesso qualora abbia necessità particolare o se apporterò cambiamenti in fase di torneo. Sicuramente non potrò rinunciare ad un Masters 1000 o ad un torneo grosso solo perché mi sento un po’ fuori tono”.

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