"Australian Open? Ogni giorno ci sono nuove notizie, dalle ultime sembra che non si partirà da 8 febbraio ma prima, cercando di ritardare solamente di una o due settimane". Ivan Ljubicic spiega che l'idea di spostare l'inizio degli Australian Open 2021 all'8 febbraio non si è ancora concretizzata, e anzi ci sarebbero altre opzioni in ballo. L'ex numero 3 del mondo e allenatore di Roger Federer, intervistato ai microfoni di Sky Sport 24, ha poi spiegato le intenzioni delle autorità locali: "Il governo australiano sembra voglia organizzare regole molto rigide, con allenamenti con un solo giocatore. Il montepremi sembra che rimarrà lo stesso, che Tennis Australia pagherà tutte le spese e che ci sarà pubblico".
Il classe 1979 ha poi parlato dello stato di forma di Roger Federer, che proprio a Melbourne dovrebbe tornare a giocare incontri ufficiali dopo un lungo stop: "Ho potuto dedicare tanto tempo per sviluppare questo discorso, poi anche Federer ha fatto altre cose durante questi otto mesi. Sono stato in Svizzera, si sta allenando. E' motivatissimo, è incredibile. tanti si chiedono perché gioca, certi fanno fatica a capire che lo fa perché si diverte, gli piace vincere. Vuole essere competitivo e tornare a livelli massimi".
Qualche parola anche su Matteo Berrettini, che alcune settimane fa si è legato all'agenzia di management di Ljubicic: "Matteo è arrivato al Masters di fine anno partendo dai Challenger, questo era un anno complicato per lui perché non si è mai fermato. Doveva essere una stagione in cui toccava adattarsi al circuito e non è riuscito a farlo perché è stato un anno difficile. Ma ha concluso nei primi dieci, è un ragazzo fantastico e farà benissimo".
In chiusura un commento su Jannik Sinner, autore di una grande stagione che lo ha portato a vincere il suo primo torneo nel circuito maggiore: "Sembra che non abbia fatto alcun passo sbagliato, Piatti ha un'esperienza incredibile sul circuito. E' un ragazzo umile, con la testa sulle spalle: mi piacciono le sue dichiarazioni, è molto ambizioso ma essendo intorno ai 40 del mondo sa che la strada è ancora lunghissima".