Come già detto per la sorellina Mp, il design è davvero azzeccato: un oggetto stiloso e appariscente, che soprattutto i più giovani apprezzeranno.
Per quanto riguarda il campo, Radical Pro è... un’arma letale. Poiché fa viaggiare la palla ad alte velocità e dimostra sensibilità e controllo quando la si chiama a toccare di fino. Versatile ma definitiva, dunque, e come tale richiede... il porto d’armi.
Il peso si sente da subito, non eccessivo ma rilevante. Ne può approfittare chi riesce a far viaggiare veloce il braccio, con una tecnica corretta; a quel punto dall’altra parte della rete si accorgeranno della pesantezza di palla impressa. Meglio impattare piatto, dritto per dritto, o con quel minimo sindacale di topspin “di sicurezza”; cercare traiettorie alte e cariche con questo tipo di attrezzo è possibile ma non è il piatto forte del menu.
Il controllo è superiore a tutto il resto; la potenza va ricercata con le corde giuste (calibri anche da 1,20) a tensioni anche sotto i 20 kg.
Proprio per questo, anche giocate di sensibilità da dietro come il backspin (difensivo o d’attacco) o la palla corta riescono davvero bene; certo il presupposto è che anche la mano sia “di livello”.
Sopra la testa si fa un po' fatica a spingere. Al servizio occorre portare il colpo velocemente e sempre con buona tecnica; da preferire le soluzioni piatte o tutt’al più qualche variazione laterale in slice. Non è così facile caricare di peso e far girare la pallina in kick.
Il giocatore ideale
Bisogna saperci fare. La Radical Pro si rivolge a un pubblico che va dai Terza Categoria in su. Per chi non vi appartiene, la sorellina MidPlus è sicuramente più indicata.
La Pro è una racchetta agonistica moderna, con specifiche piuttosto classiche (a cominciare dal profilo, costante e sottile), adatta a giocatori completi a tutto campo che non esagerano con il top ma, anzi, utilizzano spesso il back.