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Positività, infortuni e precauzioni: quelli che non sono partiti per l'Australia

Tante defezioni dell'ultimo momento tra positività, infortuni e precauzioni. Fanno discutere anche le partenze di Sandgren e Yastremska

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Foto Ray Giubilo

L’Australia apre le frontiere ai protagonisti dell’Australian Open 2021. I partecipanti al primo slam della stagione sono approdati sull’isola, i top player ad Adelaide, tutti gli altri a Melbourne. Nei giorni a ridosso della partenza con i charter organizzati da Tennis Australia, non sono mancate le defezioni dell’ultimo momento, che probabilmente in circostanze normali non sarebbero state tali. È il caso di Andy Murray, risultato positivo ad un mese dal torneo, non si è potuto imbarcare sul volo che ha portato i colleghi in Australia e dovrà rinunciare all’evento. In una nota ufficiale rilasciata dagli organizzatori dello slam australiano è stato spiegato che il giocatore sta osservando un periodo di quarantena a Londra e con frasi di circostanza si sono rammaricati per la sua assenza. Il corrispondente della BBC, Russell Fuller, ha spiegato che l’ex numero uno del mondo spera di potersi unire tardivamente ai colleghi. Saltando il primo torneo della trasferta, infatti potrebbe scontare il periodo di isolamento in Australia. Questa opzione però non è prevista da nessun protocollo e al momento sarebbe impraticabile.

I protocolli restrittivi imposti da Tennis Australia impediranno la partenza anche a Madison Keys e Alejandro Davidovich Fokina. Entrambi gli atleti hanno contratto il virus e come Murray non hanno impugnato il biglietto aereo per Melbourne. “Volevo comunicarvi la mia positività al Covid-19 prima di intraprendere il viaggio per l’Australia. Sono molto dispiaciuta di non poter giocare a Melbourne, dopo aver lavorato sodo nella off-season. Ora sono in auto-isolamento e continuerò a seguire tutte le precauzioni necessarie. Non vedo l’ora di tornare a giocare nei prossimi mesi. Grazie del supporto“. Le parole dell'americana, semifinalista nell'edizione 2015 della rassegna. Spera invece di negativizzarsi il prima possibile lo spagnolo, che ad inizio febbraio vorrebbe giocare il Challenger di Quimper. Dell’appuntamento francese vorrebbe far parte anche Gregoire Barrere. Il transalpino, sconfitto nel round decisivo delle qualificazioni a Doha, avrebbe potuto prendere il posto del collega iberico, ma ha preferito rimanere in Europa: Ho un infortunio alla mano e non credo che giocare uno slam dopo aver passato quindici giorni senza cure mi avrebbe fatto bene. Spero di rimettermi presto e giocare i Challenger in Europa”. Fuori dal primo slam stagionale anche Magda Linette, che si è sottoposta ad un intervento chirurgico dopo aver accusato un grave infortunio al ginocchio. Dulcis in fundo saltano gli Australian Open da coach anche Nicolas Massu e Carlos Moya. Il cileno positivo al virus è stato costretto a casa, mentre l'ex numero uno del mondo in comune accordo con Nadal ha deciso di non partire per restare con la famiglia.

Foto Ray Giubilo

Se Murray, Keys e Davidovich Fokina resteranno a casa, due casi fanno discutere al momento dell’imbarco: Tennys Sandgren e Dayana Yastremska sono infatti arrivati regolarmente in Australia. La situazione dell’americano è similare a quello dello scozzese, anche lui infatti è risultato positivo al Covid-19 nei giorni che hanno preceduto la partenza. Due pesi, due misure? Tennis Australia ha spiegato per vie ufficiali che non è così. Il protocollo dice che nel paese potranno entrare solo giocatori risultati negativi al tampone, ma la pratica di Sandgren, già positivo a fine novembre, è stata esaminata in maniera approfondita. Gli esperti e le autorità incaricate dallo stato di Victoria hanno determinato che la carica virale del giocatore è pressoché inesistente, per questo è arrivato il via libera.

Nel controsenso più totale l’Australia ha poi accolto a braccia aperte Dayana Yastremska, attualmente stata squalificata dall'ITF per positività al mesterolone. L’ucraina avrebbe il diritto di appellarsi e spiegare al Tribunale Indipendente la propria versione dei fatti, ma al momento il diritto non è stato esercitato e se dovesse esserlo difficilmente la risoluzione arriverebbe prima dello slam down under. La giocatrice risulta ancora nell’entry list e Tennis Australia non si è espressa sulla questione, rimettendosi ad indagini interne. Secondo le regole dell’anti-doping, gli atleti provvisoriamente sospesi non possono essere accreditati ed ammessi agli eventi. Il caso Yastremska è per questo un buco nell’acqua che rischia di infangare l’organizzazione australiana ad un mese dalla rassegna.

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