Berrettini non si pone limiti: “Il 2019 è stato fantastico, ma adesso sono più forte”

Il tennista romano si rivela soddisfatto del match vinto oggi e fa il punto della situazione davanti ai microfoni

Foto Ray Giubilo

Matteo Berrettini, nella mattinata di oggi, ha staccato un pass per il terzo turno del Roland Garros, domando le velleità del numero 94 del mondo Federico Coria, con il netto ed eloquente punteggio di 6-3 6-3 6-2. Presentatosi in conferenza stampa, il 9° favorito del tabellone ha potuto esprimere tutta la sua soddisfazione per la grande prestazione offerta, dando un’occhiata anche al suo prossimo avversario, che sarà il coreano Kwon Soonwoo, giustiziere poco fa di Andreas Seppi.

“Ci eravamo già affrontati due volte – afferma Matteo – e sapevo che oggi potevo vincere, perché conosco il suo gioco e il modo in cui imposta gli scambi. Ovviamente non basta conoscere un avversario per batterlo: oggi ho servito bene, sono stato aggressivo e il piano tattico ha funzionato alla grande. Sono contento di come siano andate le cose e spero possano continuare così. Ho giocato due partite molto buone dal punto di vista tecnico-tattico, gestendo bene i momenti di tensione. Oggi sono stato ancora più concentrato rispetto al primo turno, in cui ho perso il terzo set, invece stavolta sono stato bravo a non dargli l’opportunità di crederci. Adesso troverò Kwon: non lo conosco benissimo sinceramente, si muove bene, è piuttosto completo, comunque mi concentro sulle mie caratteristiche. So che, se faccio bene quello che so fare, posso vincere: sono carico e non vedo l’ora di scendere nuovamente in campo”.

Poi, un commento sul suo ottimo stato di forma, ricordando i brutti momenti passati durante il 2020: “L’anno scorso, dopo la brutta sconfitta contro Altmaier, dichiarai che non riuscivo a vedere la luce. In effetti – prosegue il romano – non era il mio momento migliore in carriera, ma l’anno scorso è stato particolare e complesso per tutti, quindi sapevo che dovevo resistere. Non ero al meglio fisicamente e non c’era nemmeno una grandissima atmosfera durante i tornei, sebbene io ami sempre giocare a tennis in qualsiasi situazione. A inizio anno, fortunatamente, le cose sono cambiate e ho trovato la luce che mi ha permesso di giungere qui a Parigi con ottimi risultati alle spalle. Inoltre, ora è cambiata la mia consapevolezza. Prima, soprattutto durante quel fantastico 2019, mi lasciavo travolgere dagli avvenimenti e vivevo tutto come in un sogno. Questo mi ha causato un normale momento di flessione in cui mi sono trovato a dover riflettere, cercando di capire come fare per restare al top della classifica. Oggi, al contrario, so di essere forte, più forte rispetto al 2019, sono consapevole e so reagire nella maniera giusta rispetto a quello che succede intorno a me. I buoni risultati non arrivano mai per caso e ora l’ho capito bene: questa è la differenza rispetto al passato”.

Infine, un commento per il fantastico momento storico del tennis azzurro: “Non riesco a guardare molto i match dei miei connazionali perché ho sempre tantissime cose da fare. Tuttavia, è bellissimo sapere che ci sono tanti italiani in campo nei tornei importanti. Non eravamo abituati ad avere questa abbondanza di giocatori e penso sia qualcosa di fantastico quello che sta accadendo”.

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