Il tennis azzurro è sempre più realtà, il 2020 si conferma un grande anno al maschile dove sono ben otto gli atleti tricolore ad occupare una posizione nella top 100. Reduci dalla vittoria di Fognini a Montecarlo e dalla partecipazione di Berrettini alle ATP Finals, in termini assoluti non si è eguagliato quanto fatto nel 2019, ma si sono stabilizzate le basi per un 2021 da sogno che culminerà con le Finals di Torino. Chiude tra i primi dieci Matteo Berrettini che nonostante l’infortunio alla caviglia ha limitato i danni anche grazie al ranking protetto che gli ha permesso di restare nel gotha del circuito. Il romano ha partecipato ad un totale di sei eventi forzando la mano a Parigi Bercy dove si è giocato le ultime chance per entrare nuovamente alle Finals di Londra, dove si è accontentato di fare la riserva. Dopo una delle stagioni più belle nel circuito, difficoltà anche per Fabio Fognini che durante lo stop primaverile si è operato ad entrambe le caviglie. Dopo gli ottavi di finale a Melbourne, il taggiasco ha vinto un solo incontro ad Amburgo contro Kohlschreiber, ma in termini di classifica anche lui può sorridere della 17° posizione. Nel 2021 si ripartirà dalla guida di Alberto Mancini, anche se sulla classifica incombe la scadenza dei 1000 punti di Montecarlo.
Chi esce ancora più forte da questa stagione è invece Lorenzo Sonego, il piemontese si è affacciato al 2020 con l’obiettivo di confermare la propria classifica ed è addirittura riuscito a chiudere al 32° posto. Le cose non erano iniziate nel migliore dei modi, nei primi otto tornei giocati è uscito ben sette volte al primo turno; con gli ottavi di finale del Roland Garros e la finale di Vienna, condita dal netto trionfo su Djokovic, è riuscito a rilanciarsi a gran voce toccando il nuovo best ranking. Parabola simile per Jannik Sinner, ad inizio anno non era riuscito a cavalcare l’onda dell’entusiasmo della vittoria alle Next Gen Finals e aveva accusato qualche sconfitta di troppo, nonostante già a febbraio si fosse rifatto battendo Goffin a Rotterdam. Alla ripresa, un po’ di sfortuna agli US Open dove un problema alla schiena rovina un match perfetto contro Khachanov. L’altoatesino si ritrova definitivamente a Roma dove batte Tsitsipas al secondo turno, questa volta l’entusiasmo viene cavalcato e al Roland Garros raggiunge il primo quarto di finale slam della carriera battendo Zverev agli ottavi e cedendo solo a Rafael Nadal. Da questo momento in poi Jannik ritoccherà il best ranking di settimana in settimana arrivando a Sofia dove il primo titolo ATP è la ciliegina sulla torta di un anno chiuso da numero 37 del mondo a soli 19 anni. Gli altri quattro in top 100 sono invece Stefano Travaglia, numero 74 dopo aver toccato il picco alla 70° posizione; Salvatore Caruso (76 ATP); Marco Cecchinato (80 ATP) e Gianluca Mager (100 ATP). Non sono mancati i risultati fuori dalla top 100 dove sono tantissimi gli azzurri ad aver brillato nei Challenger, su tutti Musetti e Gaio (IL 2020 DEI CHALLENGER).