La bielorussa è sempre più la numero uno della classifica mondiale, mentre la polacca sta vivendo un periodo complicato

ROMA – Nel 2024 Iga Swiatek era l’indiscussa numero 1 del mondo. Arrivata a Roma reduce dalla splendida battaglia vinta a Madrid contro Aryna Sabalenka, la campionessa polacca fece percorso netto al Foro, trionfando (negli ultimi tre turni battendo Keys, Gauff e ancora Sabalenka) senza perdere un set, per poi andare a vincere anche al Roland Garros. Un anno dopo, è cambiato tutto al vertice del tennis femminile. Iga dopo Parigi non ha più vinto ed ha perso anche il primo posto nel ranking (è quarta nella “race” del 2025), complice anche la burrasca doping che l’ha fermata nell’attività agonistica solo per un mese ma che l’ha colpita nel profondo in maniera evidentemente pesante. Da parte sua, Sabalenka ha vinto sei tornei negli ultimi dodici mesi, ed è nettamente al comando nella classifica mondiale – oltre che nella “Race” – con più di quattromila punti di vantaggio su Iga.
«Voglio vincere qualche torneo – le prime parole di Swiatek – quest’anno ho ottenuto solo buoni piazzamenti, magari quando avrò il tempo di vedere questa prima parte di stagione da una prospettiva diversa sarò orgogliosa della mia costanza ad alti livelli, ma adesso non mi basta. Devo essere più disciplinata in campo e fare le scelte giuste, cosa che nelle ultime partite non ho fatto sempre». Iga a Roma ha vinto tre delle ultime quattro edizioni. «Ecco, il problema è che ricordo bene come mi sentivo negli ultimi anni, cerco di colpire la palla come facevo un anno fa e commetto tanti errori. Magari cerco di giocare più velocemente o provo a finire subito lo scambio invece di essere solida, di pensare a costruirlo. Devo prendere coscienza che sto vivendo un momento particolare, a volte scelgo soluzioni che si rivelano errate. Però, anche se l’ultima partita non è stata positiva (ha perso 6-1 6-1 da Gauff nelle semifinali di Madrid, nda) sento di essere vicina a fare qualcosa di buono. Devo solo impegnarmi un po’ di più». E’ un dato di fatto però che il sodalizio con il celebre coach Fissette non abbia portato finora risultati granché positivi. «Abbiamo lavorato su alcuni aspetti del servizio e del dritto, non sempre sono in grado di applicare queste novità sul campo, ma questo dipende solo da me. Sono contenta del lavoro che sto facendo con Wim. Qualcuno dice che salterò Wimbledon? Assolutamente no, voglio imparare a giocare meglio sull’erba».
E Sabalenka? Domenica ha vinto a Madrid il suo terzo torneo dell’anno, ieri invece ha compiuto 27 anni. «Ho ricevuto un sacco di fiori – ha detto la numero 1 del mondo – e un bell’orologio dal mio fidanzato. Sono orgogliosa di questa prima parte di stagione, ho perso anche qualche finale, alcune difficili da accettare, ma bisogna sempre imparare dalle sconfitte. E poi è indispensabile guardare sempre avanti». A Roma Aryna non ha mai vinto, intanto, per dare la misura dell’ambiente che la aspetta, ieri durante l’allenamento di Sinner uno spettatore ha urlato all’azzurro «Sei bello come Sabalenka!». «Davvero? – ha sorriso – mi sento molto vicina all’Italia e sono super contenta di aver festeggiato il mio compleanno in una città così bella. Amo il torneo di Roma, quando giochi e vedi lo stadio pieno, la natura splendida intorno, tutte quelle statue, pensi davvero che questo posto sia un paradiso. E non puoi che provare a tirare fuori il tuo tennis migliore».