– Giovani tennisti poco consapevoli della gravità delle loro azioni
– Tennisti più esperti e decisamente a loro agio in certe situazioni.
– Persone esterne che si occupavano di gestire conti e garantire le adeguate coperture.
Nella conferenza stampa tenutasi a Madrid, gli inquirenti hanno spiegato il modus operandi: prima delle partite, il clan parlava con il tennista “intermediario” e lui contattava il tennista prescelto. I pagamenti erano modesti: 1.000 euro. A quel punto si creava un gruppo privato su Telegram, il cui accesso costava 200 euro. Da lì nascevano i guadagni che oscillavano intorno ai 5.000 euro, anche se in un'occasione sono stati superati i 10.000. Nel complesso, l'intera operazione potrebbe aver mosso un giro d'affati di circa mezzo milione. Tra l'altro, sembra provato che in diverse circostanze l'intermediario non abbia versato ai tennisti quanto avevano pattuito, adducendo come scusa il fatto che le scommesse non avevano raggiunto il volume previsto. Se inizialmente c'era un rifiuto, le offerte aumentavano. Al contrario, in caso di pentimenti ritenuti “tardivi”, entravano in scena le minacce. Come detto, tra gli arrestati ci sono sette tennisti, tutti spagnoli, di età compresa tra i i 17 e i 30 anni. Si tratta di giocatori di terzo piano, per intenderci, dal numero 800 al numero 1.400 del ranking ATP. Insomma, abituali frequentatori di tornei Futures. I tornei incriminati sarebbero 17, tra Spagna e Portogallo, con prevalenza a Siviglia (città dove si trovavano i capi banda: gli altri provengono da La Coruna). Da un punto di vista penale, gli implicati rischiano una condanna da 6 mesi a 4 anni di carcere.
Ovviamente potrebbero entrare in ballo le sanzioni da un punto di vista sportivo, sia da parte della Tennis Integrity Unit, che dalla stessa federazione spagnola. Da parte sua, infatti, la RFET potrebbe mettere in moto la propria Giustizia Sportiva come ha fatto la FIT per i casi di Bracciali e Starace e, più recentemente, Cecchinato. Tramite un comunicato stampa, l'ente guidato da Miguel Diaz ha già fatto sapere di appoggiare pienamente l'inchiesta della polizia e ha fatto sapere che procederà, severamente, contro giocatori e/o tecnici la cui colpevolezza sarà pienamente riconosciuta. La notizia fa rumore per il modo spettacolare in cui è stata comunicata, al punto che Cadena Ser ha pubblicato un'immagine con le iniziali dei sospettati, tennisti compresi (tra loro non ci sono nomi importanti), tipo quelle che si vedono nei film e nelle serie poliziesche. Ma, ahinoi, c'è poco di sorprendente. Come ha scritto la federtennis spagnola nel suo comunicato, i tornei Futures sono la parte più debole del tennis e uno dei pochi strumenti efficaci per contenere il problema sarebbe l'abolizione delle scommesse da eventi di questo tipo. Il problema è che l'ITF ha addirittura lanciato i livescore…
