Il numero 1 del mondo ha parlato in conferenza stampa dopo aver raggiunto la sua prima finale a Parigi

Nonostante una performance con qualche imperfezione, Jannik Sinner ha centrato l’obiettivo raggiungendo la sua prima finale in carriera al Roland Garros. Il numero 1 del mondo – che aveva centrato l’ultimo atto anche agli Internazionali BNL d’Italia nel suo primo torneo dopo la sospensione – ha piegato in tre set lottati la leggenda serba Novak Djokovic, che ha provato in ogni modo ad incrinare le sue certezze mostrando una resistenza quasi commovente a 38 anni.
Il fuoriclasse azzurro non è stato impeccabile come nei turni precedenti e ha sofferto un po’ la tensione, ma il suo livello medio è così alto ormai che gli basta per sopraffare tutti gli avversari ad eccezione di Carlos Alcaraz. Sarà proprio il 22enne spagnolo il suo avversario nella finale di domenica, in quello che si preannuncia come uno scontro epico destinato a restare nella memoria collettiva per moltissimo tempo.
In conferenza stampa, il 23enne di Sesto Pusteria ha analizzato la semifinale contro Djokovic rendendo omaggio al suo rivale: “È stato un match davvero difficile, in cui la situazione poteva cambiare da un momento all’altro. Se avessi perso il terzo set, non so come sarebbe andata a finire. Lui ha molta più esperienza di me e avrebbe avuto più carte da giocarsi se fossimo andati al quarto o al quinto set, quindi sono contento di aver chiuso in tre. Nole è un giocatore imprevedibile, si esalta con un punto e l’inerzia si sposta dalla sua parte. Vederlo giocare a questo livello alla sua età è incredibile, siamo fortunati a poterlo ammirare. Spero che non sia stato il suo ultimo match a Parigi, il tennis ha ancora bisogno di lui.”
Successivamente, Jannik si è proiettato verso l’attesissima finale contro Alcaraz: “Ci affronteremo per la prima volta in una finale del Grande Slam e sarà un’occasione speciale per entrambi. Lui mi rende un giocatore migliore perché mi spinge al limite. Ogni sport ha bisogno di grandi rivalità per diventare ancora più affascinante e la nostra è davvero intrigante, anche se è troppo presto ancora per poterla paragonare a quella tra Federer, Nadal e Djokovic. Solo il tempo potrà dire fino a che punto arriveremo.”
Sinner ha ammesso che non si aspettava di giocare così bene dopo tre mesi di stop: “Non avrei mai immaginato di arrivare in finale a Roma e poi qua. Sarà la mia terza finale Slam consecutiva, è un risultato importante e acquisisce un valore ancora maggiore perché è sulla terra. Vuol dire che sto andando nella direzione corretta.”