Le parole del numero uno al mondo dopo il successo in due set su Jesper De Jong agli Internazionali BNL d’Italia

ROMA – «Sono soddisfatto delle mie due partite ma so bene che domani devo alzare il livello. Con Francisco (Cerundolo, nda) ci ho perso l’ultima volta che ho giocato qui, mi aspetto un match duro. Sarà un test importante per capire meglio il mio tennis attuale». Archiviata anche la pratica De Jong, con giusto un quarto d’ora di batticuore quando si è fatto rimontare nel primo set da 4-1 perdendo due servizi di fila, Sinner si è immediatamente concentrato sul match degli ottavi di domani, contro un giocatore che si annuncia in gran forma (2-2 i precedenti). «Cerundolo sta giocando bene, ha appena raggiunto la semifinale di Madrid, sulla terra battuta esprime il suo miglior tennis. Dove devo migliorare? Sicuramente sul servizio, però mi tengo le cose positive, come la tenuta mentale. Sono soddisfatto nel complesso della mia partita di oggi, sul 4-1 ho avuto un calo di concentrazione ma è una cosa che ci può stare. Fortunatamente sono riuscito ugualmente a vincere il set poi nel secondo avete visto tutti, Jesper si è fatto male e la partita non c’è più stata. Anche il fisico mi ha dato per ora risposte positive, vedremo dopo la partita di domani».
Archiviati i tre mesi di stop, il primo parziale consuntivo è comunque positivo. «Sono arrivato qui al Foro con la speranza di reggere almeno una partita, ne ho giocate già due ma ora voglio provare ad andare avanti. Manca ancora molto per arrivare al livello di gioco che penso di poter garantire ma ci stiamo lavorando, partita dopo partita. E poi c’è il pubblico che non fa mancare mai il suo appoggio». L’incontro con Cerundolo è in programma ancora di pomeriggio, “non prima delle 15″. «Meglio giocare di giorno o di sera? Non so, dipende troppo dalle condizioni del momento – commenta Jannik – con il sole puoi spingere di meno, bisogna lavorare più con le rotazioni».
Chiedono a Sinner cosa pensa del Papa “tennista”, se spera di palleggiare un giorno con Leone XIV (che ieri mattina lo aveva citato, “fare una partita per le opere missionarie con Agassi? È una buona idea, però non portiamo Sinner…“, le sue parole) e tutte le sicurezze di Jannik si sgretolano in pochi istanti. «Perché mi dovete mettere in difficoltà? – la sua imbarazzatissima risposta, il volto diventato improvvisamente un peperone – che il Papa giochi a tennis è un bene per tutti noi. In futuro, si vedrà».

