Il numero uno al mondo ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria in tre set su Pedro Martinez, tra uno sguardo al suo prossimo avversario e uno al Gran Premio di Silverstone di domani

Foto di Ray Giubilo

LONDRA – Sbrigata in meno di due ore la pratica Pedro Martinez, Jannik Sinner ci infila in mezzo uno sguardo alla tv per la conclusione delle prove del Gran Premio d’Inghilterra a Silverstone prima di presentarsi alla stampa e chiudere una giornata “in ufficio” che non è stata certo fra le più dure. “Lui aveva un problema alla spalla fin dall’inizio – ha detto il campione altoatesino del suo rivale spagnolo, numero 52 della classifica ATP – e questo mi ha reso più facile rispondere al suo servizio. Abbiamo avuto alcuni buoni scambi”. Tutto qua per il match di terzo turno.

Anche il record di game concessi agli avversari nei primi tre turni di Wimbledon, solo 17, contro i 19 di Roger Federer nel 2004, non lo eccita più di tanto. “Non guardo molto a questi numeri. Ovviamente quando ero più piccolo guardavo le partite di Federer, ho visto tutti i grandi classici, ma era un altro tennis, più serve and volley, erba differente. Comunque guardo dalla mia parte della rete, cerco di non dare niente per scontato. Poi al quarto turno il livello si alza”. Il prossimo avversario sarà Grigor Dimitrov, qui, dove fu semifinalista nel 2014, è oggi testa di serie numero 19. “Partita difficile – il numero uno del mondo – Dimitrov sa come giocare sull’erba. Ha dei colpi che possono far male. Sa usare bene lo slice. E’ un giocatore diverso da quelli affrontati finora. Mi aspetto un incontro ad alta intensità, dove il servizio sarà importante”.

Piuttosto, qualche scoria della sconfitta della finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz è rimasta, anche se Jannik dice che “questo è un nuovo slam, una nuova superficie. E’ passato un mesetto.  Adesso devo pensare ad altro. Abbiamo preparato Wimbledon con tanta attenzione e non c’è posto migliore dove giocare a tennis”. E però rifiuta, provocato da un paragone della sua sconfitta di Parigi con quella di Novak Djokovic che perse qualche certezza dove aver mancato tre match-point proprio contro di lui, di farsi trascinare nel “prevedere il futuro”. Di sicuro, un argomento sul quale non gli piace tornare, fedele alla sua filosofia di prendere tutto giorno per giorno. In campo a fine partita, aveva ammesso, nell’intervista con Annabel Croft, che magari domani organizzerà le sessioni di allenamento tenendo conto dell’orario della formula 1 a Silverstone. Ma di andare sul circuito, neanche a parlarne. “Ho molti amici piloti – dice – ma lo sanno che sono impegnato. Mi spiace, ma buon per me, vuol dire che sono ancora in corsa qui a Wimbledon”. Si è anche detto onorato di esibirsi davanti a un Royal Box che oggi era occupato dalla nobiltà dello sport di britannico, campioni olimpici carichi di medaglie: “Al vostro confronto, non ho ancora vinto niente”.