Foto Brigitte Grassotti

Siamo alle battute finali, oggi scopriremo la vincitrice del singolare femminile e le coppie finaliste nel torneo di doppio maschile. Domani tre finali: i doppi e il singolare maschile.

Le due settimane di grande tennis al Foro Italico stanno per concludersi, con la sola finale del torneo di doppio maschile ancora da delinearsi. Il programma di giornata prevede anche oggi grande emozioni, su tutte la finale del torneo femminile

SWIATEK-SABALENKA
(Campo Centrale, non prima delle 17)
Mentre il circuito maschile si interroga sul suo momento particolare, stretto com’è tra la crisi dei vecchi padroni e la scoperta fragilità dei giovani pretendenti – a Roma registreremo domani il quinto vincitore diverso di un “1000” in cinque tornei – il tanto bistrattato tennis femminile si gode una nuova puntata del duello che ne sta segnando la stagione, tra la polacca Iga Swiatek (23 anni il 31 di questo mese) e la bielorussa Aryna Sabalenka, 26 anni compiuti il 5 maggio. Numero 1 contro numero 2, del torneo e del ranking, una guerra di mondi che speriamo appassionante come la finale di Madrid di pochi giorni fa, vinta da Swiatek dopo quasi tre ore e mezza di lotta (7-5 4-6 7-6 il punteggio), e dopo aver dovuto annullare una manciata di match point. E’ l’undicesima sfida tra le due con Iga in vantaggio per 7-3 (3-1 nelle finali, 1-0 a Roma), un confronto spettacolare tra il “muro” e l’atletismo della numero 1 e la potenza esplosiva della sua inseguitrice. Swiatek cerca il ventunesimo titolo in carriera, il quarto stagionale e il terzo a Roma (raggiungerebbe Smith-Court, Bueno e Sharapova, non lontana dal record di 5 titoli di Chris Evert), per Sabalenka sarebbe il quindicesimo successo in torneo, il secondo dell’anno dopo il trionfo negli Open d’Australia di gennaio.
   Swiatek ha vinto 20 degli ultimi 21 incontri giocati a Roma (l’unico perso, nei quarti di un anno fa, per ritiro a causa di un infortunio sul 2-2 del terzo set contro Rybakina) e quest’anno ha conquistato 37 partite su 41, Sabalenka gioca la sua prima finale a Roma e nel 2024 ha “solo” 25 vittorie contro 6 sconfitte. «Inutile fare paragoni con la finale di Madrid – ha detto con freddezza Swiatek nei giorni scorsi – tornei diversi, atmosfere diverse. Che abbia vinto in Spagna non significa nulla». «La sconfitta di Madrid l’ho digerita dopo un paio di giorni – la replica della sempre sorridente Aryna – non vedo l’ora di sfidare di nuovo Iga. E con il tifo del pubblico di Roma, spero proprio di vincere». Due anni fa, nell’unico precedente romano, in semifinale vinse Swiatek 6-2 6-1. «Ma io sono una giocatrice completamente diversa», la chiosa di Sabalenka. Non resta che aspettare il verdetto del Centrale.

I DOPPI
(Campo Centrale, dalle 12)
Dopo Errani e Paolini, tifiamo per Bolelli e Vavassori, che affrontano a mezzogiorno la coppia formata dal salvadoregno Arevalo e dal croato Pavic, quest’ultimo due volte vincitore al Foro con il connazionale Mektic. Simone e Andrea – che cercano la rivincita dopo la sconfitta nei quarti di Monte Carlo – puntano a sfatare il tabù legato al doppio maschile: nessuna coppia azzurra infatti ha mai vinto il torneo, e l’ultima finale raggiunta risale addirittura al 1963, con Pietrangeli e Sirola – finalisti ben sette volte – battuti in tre set dai grandi Hewitt e Stolle. Nel 1991 vinse Omar Camporese insieme a Ivanisevic, negli Anni Trenta festeggiarono Alberto Del Bono, Giorgio De Stefani e Giovanni Palmieri, ma sempre con partner stranieri. A seguire il match di Bolelli e Vavassori, la sfida tra la coppia testa di serie numero 1 (lo spagnolo Granollers e l’argentino Zeballos, vincitori agli Internazionali del 2020) e gli estroversi Bublik (Kazakistan) e Shelton (Stati Uniti), capaci finora di vincere tre partite tutte al super tiebreak finale. Spettacolo e divertimento sono assicurati.