Le parole entusiaste del classe 2002 di Atlanta dopo il bellissimo successo a Toronto

Un torneo e una settimana speciale per Ben Shelton in quel di Toronto: il classe 2002 di Atlanta ha vinto il titolo più importante della carriera, il primo torneo Masters 1000, battendo in una finale estremamente combattuta Karen Khachanov al tiebreak decisivo, dopo i successi netti su Fritz e De Minaur.
Il giocatore statunitense ha mostrato tutto il suo entusiasmo in conferenza stampa dopo questo meraviglioso risultato: “Sono davvero felice, grato per questa opportunità. Questa settimana è stata una tempesta perfetta: partite tirate, lunghi match e il miglior tennis che abbia espresso quest’anno. Chiudere così, contro un avversario che stava giocando ad altissimo livello, mi rende ancora più orgoglioso”.
Su come ha affrontato il tiebreak conclusivo: “Mi sono accorto che il mio slice era efficace, ho insistito su quel colpo perché avevo molto effetto. Nel primo tie-break Khachanov mi aveva sovrastato, così ho deciso che dovevo essere più aggressivo nei momenti chiave. In risposta ho cercato di entrare subito nello scambio, trovare il diritto, non essere timido. Ho perso il primo tie-break perché lui è stato più grande, ha giocato meglio, ma non volevo uscire nello stesso modo”.
Sul bel rapporto con papà Bryan: “Ci rispettiamo molto, lui non mi addolcisce la pillola e io prendo bene tutto quello che dice, sia come papà che come allenatore. Sa quando lasciarmi libero nei momenti caldi del match e quando invece darmi piccoli suggerimenti. Penso che il rispetto e l’equilibrio tra coach e giocatore sia uno dei nostri punti di forza”.
Sul prossimo futuro: “Ora il mio obiettivo è mantenere questa continuità e mettere me stesso il più spesso possibile nelle fasi finali dei grandi tornei contro i migliori. Solo così capisco dove posso migliorare ancora. Un aspetto su cui sto lavorando è guardare più video, studiare gli avversari, avere una mente tennistica sempre più attenta. Prima pensavo solo a imporre il mio gioco, ora sto capendo quanto sia importante anche l’analisi”.

