di Gabriele RivaGi&agr ave; non aveva potuto giocare in Coppa Davis contro la Serbia, per colpa di qualche problema allo stomaco, ora per Marat Safin è arrivato anche l’infortunio più serio
di Gabriele Riva

Gi&agr ave; non aveva potuto giocare in Coppa Davis contro la Serbia, per colpa di qualche problema allo stomaco, ora per Marat Safin è arrivato anche l’infortunio più serio. Dolore al legamento del ginocchio destro e una buona dose di preoccupazione. Intanto salterà il torneo di San José e poi dovrebbe tornare all’attività il 25 febbraio, giusto in tempo per i Regions Morgan Keegan Championships di Memphis. Ma chi è dispiaciuto più di Marat, il quale comunque, a conti fatti, non gioca dalla sconfitta con Baghdatis agli Australian Open scorsi, è l’organizzazione del torneo californiano che si priverà, oltre che di un discreto personaggio da mettere sui cartelloni e di un grande talento tennistico, anche del match di esibizione che nei piani avrebbe dovuto essere il re-match della finale degli Us Open 2005: Safin-Sampras.

PistolPete, che si sta mettendo in forma per il grande appuntamento del 10 marzo al Madison Square Garden di New York dove incontrerà Roger Federer, si dovrà “accontentare” di Tommy Haas che per l’appunto sostituirà il russo. Dopo un 2007, più di bassi che di alti, in cui non è riuscito a raggiungere una finale nel circuito che fosse una (cosa che non gli capitava dal 1998: dieci anni fa, dieci…), anche il 2008 non parte sotto le luci migliori. Nulla che faccia pensare al sereno, né le zero vittore (e cinque sconfitte) con avversari all’interno dei Top 10, né il fatto di essere uscito dai primi 50. Per il prossimo titolo Atp quindi sembra dover aspettare ancora un po’ il povero Marat e, ammesso che arriverà più, sarà il primo dopo l’Australian Open 2005. Nel mezzo solo due finali, Halle 2005 e Mosca 2006. Sono passati più di tre anni. Col tennis che esprimeva, con le doti che Madre Natura gli ha regalato, crediamo di parlare a nome di tutti quando chiediamo… ma perché Marat? Perché?