La bielorussa a solo 21 anni ha già agguantato il suo settimo titolo a livello Wta: da settimana prossima si troverà ad una sola lunghezza di distanza dalla top ten

Foto Paul Zimmer

Il Qatar Ladies Open, anche noto come Qatar Total Open, può vantare nell’albo d’oro delle vincitrici nomi illustri sin dalla sua prima edizione, disputata nel lontano 2001. Allora fu Martina Hingis a mettere le mani sul torneo, ottenendo lo scalpo dell’ex top ten Sandrine Testud con lo score di 6-3 6-2. 19 anni dopo è Aryna Sabalenka, alla quale è occorso un game in più per superare 6-3 6-3 la ceca Petra Kvitova in finale, a porre per la prima volta la sua firma su uno degli eventi Premier 5 più importanti della stagione: con questo risultato la giovane tennista di Minsk è diventata la seconda bielorussa della storia ad alzare al cielo il trofeo sui campi del Khalifa International Tennis Complex di Doha, dopo le due affermazioni consecutive – nel 2012 e nel 2013 – di Viktoria Azarenka.

Non solo. Perchè questa vittoria le vale anche l’undicesima posizione nella classifica mondiale, a solo un passo dalla top ten già raggiunta dalla 21enne circa un anno fa, all’inizio di una stagione che l’ha di fatto consacrata tra le grandi del tennis femminile. Nell’anno appena trascorso, infatti, Aryna ha ottenuto risultati di rilievo sia in singolare – come i tre titoli Wta di Shenzhen, Wuhan e il Wta Elite Trophy Zhuhai – sia in doppio, dove in coppia con la belga Elise Mertens ha ottenuto il prestigioso Sunshine Double (doppietta Indian Wells-Miami) e il primo sigillo Slam agli Us Open, traguardi che le sono valsi tra le altre cose la top 3 della classifica mondiale e la partecipazione al Masters finale.

Questo a riprova della completezza tennistica di Sabalenka, capace di abbinare la sua preponderante potenza coi fondamentali da fondo ad una naturale vocazione nei pressi della rete, dove oltre all’ormai classico “schiaffo al volo” non disdegna soluzioni di tocco sempre più in via d’estinzione nel panorama Wta. Doti messe in mostra ed esaltate in questo inizio di season, che può fungere da viatico importante per capire le ambizioni di una giocatrice che, in un periodo storico avaro di dominatrici, ha tutto per inserirsi tra le tenniste in grado di potersi imporre nei tornei dello Slam. Finora nei Major il suo miglior risultato rimane il quarto turno nell’edizione 2018 degli Us Open.

Sotto la guida dell’ex tennista russo Dmitry Tursunov, la bielorussa sta trovando man mano sempre più continuità: nonostante la delusione in terra australiana, dove è prematuramente uscita al primo turno per mano di Carla Suarez Navarro, Aryna a 22 anni da compiere ha già scavallato il muro delle 200 vittorie a livello Wta, portandosi con questa affermazione a soli 10 punti di distacco dal gradino numero 10 della classifica mondiale attualmente occupato dalla giapponese Naomi Osaka.