dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Ray GiubiloPioggia fine, pioggia fitta, pioggia battente, se ne è vista un po’ di tutti i generi oggi al circolo di Porte d’Auteuil

dal nostro inviato a Parigi Max Grassi – foto Ray Giubilo

Pioggia fine, pioggia fitta, pioggia battente, se ne è vista un po’ di tutti i generi oggi al circolo di Porte d’Auteuil. Nadal, Sharapova, Kuznetsova, Davydenko, i nostri Starace, Schiavone, Pennetta, Santangelo, Garbin, tutti nomi che avrebbero dovuto animare la giornata odierna. Invece abbiamo avuto un paio di orette stropicciate di tennis, anche quelle – per la verità – condite da goccioloni e tanta, tanta umidità.

Noi ovviamente ci siamo diretti sul campo 16, uno dei più periferici, per assistere al match più atteso della giornata (almeno dagli italiani), quello tra Andreas Seppi e Mario Ancic. Partita affollatissima di spettatori, tanto che parecchi italiani, giunti per sostenere Andreas non sono riusciti nemmeno ad affacciarsi sul rettangolo di gioco.

Il primo set è un monologo del croato, con un Seppi irriconoscibile, falloso e incapace di fronteggiare un Ancic in gran forma. In un baleno siamo sotto 1-5. Ma qui Seppi ritrova il suo gioco e già sul finale della prima frazione si capisce che qualcosa è cambiato. Si gira la boa sul 6-2 Ancic più per inerzia che per meriti del croato. Andreas ha già preso il pallino del gioco. Infatti, nel secondo parziale, il nostro numero uno diventa padrone dello scambio. È un bellissimo Seppi da vedere, aggressivo e solido da fondo, a tratti sembra di rivedere il “Seppio” di Amburgo. 4-1 Italia con un break di vantaggio e… proprio sul più bello, riecco la pioggia. Peccato.

Alle 18:25 riprendono le ostilità, Seppi sembra essere ancora in palla. 4-2, 5-2, 5-3 e poi il break di Mariolone nel nono gioco che segnerà l’intero match. Il secondo set si trascina così al tie-break, dominato dal croato che lascia solo 1 punto all’azzurro. L’Ancic di oggi sembra uno spagnolo con in più il solito servizio-bomba. Ordinato e concreto, Mario lascia che sia Seppi a prendere i rischi. Ma è un Seppi molto falloso e confuso, che ha perso fiducia nei suoi colpi. Il croato breakka l’azzurro per ben 3 volte nel terzo set e chiude agevolmente il match in 2h e 17’. Ovviamente ci aspettavamo molto di più da Andreas, ma va detto che l’Ancic di oggi era davvero in palla.

Il MATCH DEL GIORNO
Non è vero che questa mattina sui campi del Roland Garros non si è giocato nemmeno un match. Un match si è giocato e come! Facilitati dal fatto che il campo da gioco era situato nel bar della sala stampa, alle ore 11 in punto, puntuali sul programma, Max Grassi (cioè io) e Federico Ferrero si sono sfidati alla Playstation con il nuovissimo videogioco Top Spin 3. Classica magliettina azzurra, Grassi ha le sembianze virtuali di Roger Federer mentre Ferrero, da sempre amante e grande esperto del tennis che fu, sceglie come alter ego il mitico Boris Becker.
Monetina. La scelta del campo va a Ferrero che commette un errore imperdonabile. Memore dei trascorsi gloriosi di Bum Bum a Wimbledon, seleziona l’erba come terreno di scontro. “Ma Federico, dovendo affrontare re Roger, proprio l’erba mi vai a scegliere?”.
Pronti via ed è subito Rogi-show. Federer si muove sciolto come i pattini di Carolina Kostner sul ghiaccio. Boris invece è irriconoscibile. Inciampa più volte, quasi non si trattasse di erba perfettamente rasata ma di pascolo di mucche. La sequenza dello score è impietosa: 1-0, 2-0, 3-0. E ancora 4-0.
A questo punto Boris smette il patetico serve and volley che lo aveva portato al disastro e sceglie di provare la “remata” da fondo. Roger, sullo slancio di una fiducia assoluta, si concede qualche giocata ad effetto, a beneficio degli avventori del caffè che nel frattempo si erano riuniti intorno alla console per assistere alla sfida. Tra gli spettatori, anche la mitica coppia Jacopo Lo Monaco e Barbara Rossi che hanno abbozzato anche una telecronaca dell’evento a beneficio dei presenti.
Succede così che, servizio Federer, Boris Ferrero riesce a conquistare due palle-break. Sembra che l’inerzia del match stia per girare. Niente di più falso. Come spiegherà più tardi nella conferenza stampa post-match Roger Grassi, il motivo del calo del numero uno non era da riscontrare nella nuova vigoria di Becker, bensì nella sosta al bar della divina Barbara Schett, ex “pro” e oggi commentatrice per Eurosport (quindi collega di Ferrero). Per tutto il tempo in cui l’austriaca ha sostato al bancone del bar, i colpi di Federer sembravano portati da un cieco (non nel senso della nazione, anche perché con la “i”…). Rovesci in tribuna, diritti su teloni, un’improbabile volée ha perfino rischiato di disarcionare il giudice di sedia…
Purtroppo per Boris, la bella Barbara decide di lasciare il bar e lo svizzero di Sesto San Giovanni chiude agevolmente con un sonoro 6-0. Al Ferrero battuto non resta che pagare il caffè…