di Gabriele Riva – foto Ray GiubiloVisti gli ultimi match dell’una e dell’altra non era difficile pronosticare che Dinara Safina, russa di 22 anni e sorella di Marat, superasse la numero 1 del mondo, la sua connazionale Maria Sharapova

di Gabriele Riva – foto Ray Giubilo

Visti gli ultimi match dell’una e dell’altra non era difficile pronosticare che Dinara Safina, russa di 22 anni e sorella di Marat, superasse la numero 1 del mondo, la sua connazionale Maria Sharapova. Aveva già rischiato troppo Masha lungo questo torneo per concretizzare il vantaggio di un primo set vinto soffrendo e al tie-break, dopo aver annullato due set point. Eppure è stata a un passo, a una palla sola, dal trionfo la fresca capofila del circuito Wta dopo il ritiro di Justine Henin, ha avuto la palla del match nel secondo set ma non l’ha sfruttata. Un set pari e palla al centro; la terza partita non ha avuto storia, 6-2 Dinara e Masha che dice addio al sogno sulla terra rossa, quella terra che da un lato non ama e dall’altro fatica a interpretare. Non esce dalla porta principale la Sharapova, programmata com’era sul Suzanne Lenglen mentre gli onori del centrale erano toccati in precedenza alle sue connazionali Dementieva e Zvonareva (a proposito, ha avuto la meglio la prima, 6-4 1-6 6-2). Lo stadio dedicato alla Divina Suzanne, oltre alla sconfitta della Star Maria ha visto anche il comodo successo in tre set di Fernando Gonzalez sull’americano Robby Ginepri e, a fine giornata, la lunga maratona intrapresa da David Ferrer e Radek Stepanek. Dopo il loro ultimo incontro (primo turno a Roma dove ebbe la meglio il ceco) l’iberico è sembrato un uomo in missione: “vamos” dopo ogni punto conquistato, continuo pugnetto in faccia all’avversario prima di staccare il biglietto per i quarti di finale, dove incontrerà l’ultimo rimasto dell’esercito di casa, il francese Gael Monfils.

Proprio il galletto ha chiuso il programma sul Philippe Chatrier, il campo centrale, lasciando solo un set al croato Ivan Ljubicic, già sorprendente a essere arrivato fin qui. A far da traino a quest’ultimo match, la passeggiata di Re Roger Federer che ha staccato, sempre “in volata” di set, se passate la metafora ciclistica, Julien Benneteau. 6-4 7-5 7-5, un break di differenza per parziale.
Oggi i quarti di finale prendono vita, i due in programma per il tabellone maschile vedono impegnati il numero 2 e 3 del mondo. Il primo, Rafa Nadal, affronta il connazionale Nicolas Almagro. Nico, oltre a essere n.20 del ranking Atp e amante del rosso, è il primo giocatore non-mancino che Nadal affronta durante tutto il Roland Garros. Non ci sono dubbi comunque che sia ancora più che abituato… L’altro, Novak Djokovic, tenterà, partendo ovviamente con lo status di superfavorito, di non farsi sorprendere dalla sorpresa lituana Ernest Gulbis.
I due quarti femminili invece vedono impegnato il duo serbo Ivanovic-Jankovic. Ana, finalista lo scorso anno e in grande forma in questa edizione, incontra in apertura del programma sul centrale la sempre ostica Patty Schnyder, mentre Jelena, programmata dopo Djoko sul “Lenglen”, prova a mettere sotto la solida spagnola Carla Suarez Navarro in un quarto di finale che sarebbe potuto essere di Flavia Pennetta. Rimpianti a parte, dalle 14 in poi tutti in pista.