PSICOTENNIS: Intrinseca ed estrinseca... parliamo di motivazione

La tecnica non è niente se non si è mossi dal forte desiderio di raggiungere un obiettivo e se questo desiderio non è costantemente supportato da solidi stimoli mentali. Il tutto deve partire da noi, ma un buon motivatore a fianco può fare la differenza

Credit Rafa Nadal Academy

Non esistono lavori più o meno importanti, esiste l’interesse di chi li svolge. Solo chi si cala in un sano interesse riesce a canalizzare nella direzione giusta scopi da raggiungere e bisogni da colmare. D’altra parte, chi mai investirebbe tempo ed energie in qualcosa che non suscita interesse? Probabilmente nessuno! Ecco perché non c’è giorno che, in qualsiasi campo, qualcuno non voglia distinguersi con parole univoche: “Vorrei fare, vorrei diventare …”. E’ lo squillo di tromba che annuncia la Motivazione, il processo emotivo figlio dell’aspirazione e padre di quella dinamica del desiderio che attiva comportamenti mirati. Una condizione tanto importante da meritare la distinzione di Intrinseca o Estrinseca.

La prima muove in modo spontaneo dal soggetto all’esterno, finalizzata al piacere di gratificare se stesso, senza il bisogno di ricompense. Diversa da quella Estrinseca che si concretizza in cambio di qualcosa o per uscire da una situazione di precarietà.

Nello sport è il propellente che fa del semplice praticante un possibile agonista, ma anche quello che spinge il maratoneta negli ultimi metri della gara o che soffia alle spalle del ciclista in volata finale. Nel tennis, il processo agisce individualmente e fa la differenza tra i primi della classe e il resto della truppa. Campioni di tecnica e non solo, in grado di darsi obiettivi raggiungibili e di perseguirli fino a farli propri grazie a stimoli mentali armati di bazooka.

E per atleti in cerca di Motivazione non c’è di meglio che un buon motivatore. Un insegnante preparato, abile a stimolare soggetti di spessore verso la migliore condizione mentale in ogni circostanza. Fosse lo spazio di un allenamento o di un’intera partita, la figura in questione saprà fare della spinta emotiva il crocevia obbligato verso l’affermazione del singolo o di un collettivo. E così come Nadal e Djokovic hanno tratto benefici dalle sollecitazioni dei rispettivi coach, allo stesso modo i campioni della pallavolo devono molto a Julio Velasco così come i calciatori hanno in Carlo Ancelotti un motivatore di valore assoluto.

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