Fuori ai quarti di finale gli ultimi due italiani protagonisti al Challenger 175 di Torino, che trova in Ugo Carabelli e Alexander Bublik due beniamini da tifare

Torino – Nessun italiano nelle semifinali di singolare del Piemonte Open Intesa Sanpaolo? Nessun problema. A scaldare il pubblico del Circolo della Stampa Sporting ci pensa Alexander Bublik, uno dei personaggi più pittoreschi mai sbarcati su un campo da tennis del circuito professionistico. A Torino era uno dei più attesi e nei tre incontri che gli hanno dato un posto fra gli ultimi quattro è stato facile capire come mai. Perché gioca un tennis di altissimo livello, che in carriera gli ha fruttato quattro titoli ATP e un posto fra i top-20 del ranking, e perché trova sempre il modo per divertire. L’ha fatto anche in serata contro l’argentino Tomas Martin Etcheverry, terza testa di serie, in un confronto particolarmente intenso risolto per 6-2 3-6 7-5. C’erano persino le tifoserie, schierate ai lati opposti del campo e premiate da un duello in equilibrio fino all’undicesimo game, quando l’estro di Bublik ha fatto la differenza permettendogli di scardinare (finalmente) la solidità del rivale. Notevole la smorzata che sul 5-5 gli ha dato la terza palla-break, quella buona per togliere la battuta all’argentino e andare di lì a poco a prendersi un successo pienamente meritato, malgrado un problema con una lente a contatto gli abbia creato non poche difficoltà lungo l’intero terzo set. “Sono felice di aver vinto una partita molto complicata – ha detto Bublik –, contro un rivale pericolosissimo sulla terra battuta. Nel terzo set mi ha concesso davvero poco, ma sono comunque riuscito a costruirmi una possibilità. Devo ringraziare i tifosi che mi hanno dato grande carica, contribuendo a creare una bellissima atmosfera”.
La giornata al Piemonte Open Intesa Sanpaolo non è stata all’insegna del successo per i colori azzurri – con gli ultimi due italiani in gara eliminati nei quarti – ma ecco la curiosità che non ti aspetti. Protagonista Camilo Ugo Carabelli, l’argentino numero 60 della classifica Atp che nel primo pomeriggio si è preso un posto in semifinale – battendo per 1-6 7-6 6-1 sul Campo Stadio il taiwanese Chun-Hsin Tseng – e per festeggiare si è concesso una breve passeggiata fino al Torino Store di Corso Giovanni Agnelli, a poche decine di metri dall’ingresso del Circolo della Stampa Sporting. Motivo? Semplice: acquistare una maglia della società granata, immediatamente sfoggiata al suo ritorno al tennis club. In realtà, il 25enne di Buenos Aires tifa per l’Atlético San Lorenzo de Almagro, squadra del cuore anche dall’ex pontefice Papa Francesco, ma è simpatizzante del Toro e così ha voluto celebrare la buona settimana in città con un particolare souvenir. Non si può dire che non se lo sia meritato, per la semifinale e per come l’ha raggiunta, vincendo contro Tseng una battaglia di tre ore che l’ha visto a un passo dal baratro quando ha concesso una palla-break sul 5-5 del secondo set. Ma l’ha cancellata con un pizzico di fortuna e lì la partita ha cambiato volto, prima di una parte finale dominata dal sudamericano. Oggi, per lui ci sarà il 23enne cinese Yunchaokete Bu, che ha approfittato del ritiro di Francesco Passaro. Solo la sfortuna poteva fermare il campione in carica, costretto a gettare la spugna sul 5-5 del primo set. A sorpresa, perché era perfettamente in partita e non aveva dato alcun segnale di difficoltà. A tradirlo un fastidio muscolare al gluteo della gamba destra, zona che gli ha già creato problemi nei mesi scorsi. Memore del passato, ha preferito fermarsi per non rischiare di aggravare la situazione.
Dopo Passaro, il Challenger 175 di Torino ha smarrito anche il suo favorito numero uno Flavio Cobolli, incappato in una prestazione opaca e battuto dal tedesco Daniel Altmaier, numero 6 del seeding. È finita 6-3 7-5 e l’azzurro non ha troppo da recriminare, se non per le difficoltà a esprimersi. Fin dall’inizio non è parso al meglio e un giocatore esperto come il rivale è stato bravo ad approfittarne, in un duello che poteva anche terminare più rapidamente. Perché il 26enne di Kempen è arrivato a condurre per 4-1 e servizio nel secondo set, prima della reazione di Cobolli capace di riaprire il parziale e ridare fiducia al pubblico con un filotto di quattro game consecutivi. Ma è stata un’illusione, perché sul 5-5 il romano ha ceduto di nuovo la battuta e salutato il torneo di lì a poco. In assenza di italiani nelle semifinali del singolare, al Piemonte Open Intesa Sanpaolo ce ne sarà uno nel doppio ed è un nome di lusso, quello del torinese Andrea Vavassori, top-10 nella specialità per l’occasione in gara con l’argentino Andres Molteni. Ai quarti i due si sono fatti bastare 62 minuti per battere i sudamericani Barrientos/Hidalgo (6-3 6-1 il punteggio) e sabato se la vedranno con l’uruguaiano Ariel Behar e il belga Joran Vliegen, passati per 6-2 6-7 10/8 contro Fognini/Pellegrino.