Premier Padel Doha: per il titolo è una questione tutta argentina

Nelle semifinali del Major in Qatar Stupaczuk-Di Nenno rimontano Coello-Tapia infliggendo loro la prima sconfitta stagionale, mentre i veterani Belasteguin-Gutierrez superano sempre in tre set gli spagnoli Gonzalez-Ruiz

Foto Premier Padel

DALL'INVIATO A DOHA

Lo scorso anno alzò al cielo il trofeo, entrando nella storia come vincitore del primo Major del nuovo circuito Premier Padel insieme a Paquito Navarro. Ora Martin Di Nenno, stavolta con al fianco Franco Stupaczuk, è di nuovo in finale nell’Ooredoo Qatar Major, evento di apertura del tour 2023, dotato di 525.000 dollari di montepremi, che si conclude domenica sui campi del Khalifa International Tennis and Squash Complex di Doha. I due argentini, seconda testa di serie, sono riusciti nell’impresa di interrompere l’imbattibilità stagionale di Arturo Coello e Agustin Tapia, reduci dal trionfo nel Master di Abu Dhabi (appuntamento di apertura del World Padel Tour). Il 20enne spagnolo e il 23enne argentino, numero 5 del seeding, dopo otto match vinti di fila senza lasciare per strada alcun set, si sono dovuti inchinare ai Super Pibes al termine di un confronto di alto livello tecnico e spettacolare, ricco di pathos: 5-7 6-3 6-2 lo score, dopo due ore e 31 minuti di lotta.

Dopo aver mancato tre opportunità di break già nel game di apertura il binomio sudamericano ha strappato la battuta agli avversari nel quinto gioco, salendo poi 4-2. E sullo slancio Stupaczuk-Di Nenno si sono portati 0-40 sul servizio di Tapia, capace però di trarsi d’impaccio. I due argentini salgono comunque 5-3 e nel 10° game si procurano due set-point consecutivi, pagando però caro uno smash sulla vetrata di “Stupa”, così da incassare il contro-break. E caricati dalla rimonta il 20enne di Mojados e il 23enne di San Fernando del Valle de Catamarca piazzano un parziale di 4 giochi di fila e incamerano la prima frazione, chiusa da un por tres di Tapia. La seconda partita si apre con il break della coppia albiceleste (in Qatar qualche mese fa Messi e compagni hanno alzato la coppa del mondo, impresa rimasta impressa in tutti gli sportivi argentini, padelisti compresi) grazie a un paio di recuperi da applausi di un Di Nenno superlativo. Un vantaggio mantenuto nonostante un medical time-out per un problema alla mano destra di Stupaczuk dopo un recupero fuori gabbia, situazione vissuta poi nel quinto game anche dal mancino Coello, che tuffandosi fuori campo si infortuna alla mano destra, poi visibilmente fasciata. I Super Pibes salvano una palla del contro-break salendo 5-3 e poi pareggiano i conti, con un secondo “strappo”, propiziato ancora dal 25enne di Ezeiza, felino nei movimenti e sempre lucido nelle scelte. Nel set decisivo Tapia perde la battuta (0-2), ma immediato il contro-break (grazie a due errori di Stupaczuk) con successivo riaggancio. Gli argentini annullano due chance di break consecutive e poi approfittano di un calo mentale del più giovane Coello per allungare sul 4-2, vantaggio confermato risalendo dal 15-40 (sul punto del 5-2 Tapia non riesce a spostarsi in tempo su uno smash di Stupa destinato ad uscire). Scampato il pericolo, il duo sudamericano dà l’ultima accelerata, staccando il pass per la finale, tra gli applausi del pubblico, e infliggendo la prima battuta d’arresto nel 2023 alla giovane coppia emergente. “Abbiamo sconfitto una coppia che fin qui in stagione non aveva perso alcun set, un match che è stata un’autentica battaglia, con qualche piccolo infortunio da ambo le parti – sottolinea Stupaczuk – E’ stata fondamentale la componente mentale della coppia, oltre che l’essere in grado di tenere fisicamente e venire fuori alla distanza contro un binomio dal gioco aggressivo e in grado di esprimere un livello molto alto. Del resto il nostro padel si basa sul costruire il punto lavorando molto e colpendo tante palle”. Soddisfatto anche Di Nenno, imbattuto nella capitale del Dakar fra Mondiali e tornei Premier Padel: “E’ vero che a Doha non ho ancora perso un incontro nelle varie competizioni disputate, ma sinceramente è un dato statistico che mi interessa poco e tocco pure ferro guardando al prossimo match… Piuttosto mi tengo stretta una delle mie migliori prestazioni in assoluto, grazie anche al lavoro atletico svolto nella pre-season con il mio nuovo preparatore”.

Ad assegnare l’ambito trofeo domenica – alle 16.30 ora italiana, le 18.30 in Qatar – sarà un derby tutto argentino. Nella seconda semifinale, andata in scena dopo il tributo di organizzatori e colleghi sul Centrale al brasiliano Pablo Lima, alla sua ultima stagione da professionistica, la leggenda Fernando Belasteguin e Sanyo Gutierrez, quarta forza del tabellone, si sono imposti con il punteggio di 6-4 1-6 6-4, in due ore e 17 minuti di gioco, sugli spagnoli Jeronimo “Mono” Gonzalez e Alejandro Ruiz, n.7 del seeding, che nei quarti avevano sgambettato a sorpresa i connazionali Alejandro Galan e Juan Lebron, primi favoriti del tabellone e finalisti della passata edizione. Nella riedizione della sfida decisiva del Mondiale, che diede il titolo iridato alla nazionale albiceleste, il risultato è stato ancora una volta appannaggio dei due esperti padelisti sudamericani, ormai da tempo trapiantati nella penisola iberica.

Ho sempre ripetuto che nello sport non conta l’età ma il livello che riesci ad esprimere – spiega il campione nato a Pehuajò il 19 maggio 1979 – Per quel che mi riguarda faccio sempre tutto il possibile per essere al massimo al momento di scendere in campo. Di sicuro io e Sanyo siamo in buone condizioni atletiche e conosciamo il padel, non a caso abbiamo vinto al terzo set, e abbiamo la testa giusta per affrontare partita dopo partita. Del resto il nostro accordo è quello di giocare sempre come se fosse l’ultima volta sul campo”. “Mi sono davvero piaciute le ultime due partite che abbiamo fatto nostre qui a Doha, soffrendo certo, ma con avversari di notevole qualità – rimarca il 38enne di San Luis – Nella gabbia ci sono anche gli avversari e in questo caso nel secondo set Momo non ha sbagliato una palla e Alex chiudeva punti ogni volta che interveniva, però alla distanza siamo riusciti a trovare la chiave per imporci. La finale? Ritroviamo Stupaczuk-Di Nenno, contro i quali abbiamo perso nettamente nel torneo precedente ad Abu Dhabi, però noi non siamo gli stessi: siamo più solidi e abbiamo le idee più chiare, sarà durissima ma siamo convinti di potercela giocare”.

Risultati semifinali

Belasteguin-Gutierrez (Arg, n.4) b. Gonzalez-Ruiz (Esp, n.7) 6-4 1-6 6-4

Stupaczuk-Di Nenno (Arg, n.2) b. Coello-Tapia (Esp-Arg, n.5) 5-7 6-3 6-2

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