Presentato allo Sporting Milano 3 di Basiglio il torneo di qualificazione che metterà in palio la wild card italiana per le Next Gen ATP Finals. Si gioca dal 3 al 5 novembre, con le novità regolamentari già note e la diretta su SuperTennis. Ormai definitivo l'elenco degli otto partecipanti. Svelati anche alcuni dettagli organizzativi delle Finals: undici giorni di tempo per allestire da zero la struttura, alla FIT il 70% degli utili.BASIGLIO (Milano) – Per comprendere la portata dell’interesse mediatico nei confronti delle imminenti Next Gen ATP Finals, bastava dare un’occhiata alla sala conferenze allestita allo Sporting Milano 3 di Basiglio, con tutte le sedie occupate e numerosi giornalisti costretti a rimanere in piedi. Si trattava solamente della presentazione del torneo di qualificazione che precederà l’evento vero e proprio, con il palio la wild card di competenza della Federtennis, ma la fame di novità può fare miracoli. Fra il pubblico italiano sembrano esserci numerosi scettici, ma quella del polo fieristico di Rho sarà la più importante novità del 2017 del tennis, e non poteva arrivare in un momento migliore. Magari è solamente un caso, ma dopo qualche anno in cui l’età media dei top-100 è andata in costante crescita, ora fra i primi 100 del mondo ci sono una decina di Next Gen, tanto che il cut-off dell’evento milanese si dovrebbe aggirare intorno alla cinquantesima posizione della classifica ATP. In attesa di conoscere l’elenco dei partecipanti, che dovrebbe diventare definitivo nel giro di una settimana (anche se c’è da capire solo chi fra Chung, Medvedev e Tiafoe si aggiudicherà l’ultimo posto), l’unico vero dubbio riguarda la presenza o meno di Alexander Zverev, che grazie alla qualificazione per le ATP Finals è autorizzato a rinunciare al torneo milanese, scenario alquanto probabile. La sua assenza sarebbe un vero peccato, ma se l’essenza del torneo è quella di raccogliere i migliori della generazione del futuro, è normale che lui non ci sia: uno che viaggia nella top-5, vince due Masters 1000 e sarà fra i favoriti alle ATP Finals, fa già parte del presente. Insieme ai sette big, come detto, ci sarà anche un italiano, grazie all’invito che la Federtennis è riuscita a strappare come condizione, almeno per la prima edizione. Un’opportunità che, su consiglio della stessa ATP, la FIT ha deciso di valorizzare con un torneo fra i migliori otto Next Gen italiani della classifica mondiale.
GLI OTTO DELLE QUALIFICAZIONI
L’evento di qualificazione si giocherà dal 3 al 5 novembre proprio sui campi dello Sporting Milano 3, club rilanciato da circa tre anni, che ha stretto numerose collaborazione con la FIT e non nasconde l’intenzione di ospitare presto un incontro di Coppa Davis. Le regole del mini-torneo saranno le stesse delle Finals, con la sola assenza dell’occhio di falco in tempo reale, che sarebbe stato troppo dispendioso in termini economici. Per la qualificazione farà fede la classifica ATP di lunedì 30 ottobre, ma di fatto questa è l’ultima settimana utile per definire gli ultimi nomi, visto che come da prassi i punti dei tornei Futures entrano in classifica solo dopo due lunedì, quindi quelli della prossima settimana lo faranno dal 6 novembre. Vuol dire che, a meno che uno dei giocatori più indietro tenti con successo la strada delle qualificazioni a livello Challenger, insieme al grande favorito Matteo Berrettini al via ci saranno Gianluigi Quinzi, Liam Caruana, Andrea Pellegrino, Filippo Baldi, Cristian Carli, Gian Marco Moroni e Riccardo Balzerani, che grazie a una coraggiosa trasferta in Thailandia ha guadagnato i punti necessari per lasciarsi alle spalle tre colleghi che sembravano avere più chance, ovvero Ocleppo, Stefanini e Brancaccio. Anche i sette incontri delle qualificazioni (quarti al venerdì dalle 12, semifinali il sabato dalle 15, finale domenica alle 18, biglietti su TicketOne e LisTicket) saranno trasmessi da SuperTennis, e garantiscono un prize money totale di 20.000 euro. Un incentivo interessante all’attività dei nostri giovani, visto che lo sconfitto in finale ne incasserà 7.000, più di quanto si porta a casa il vincitore di un torneo Challenger da 42.500 euro di montepremi.NO-AD: SCELTA AL SERVITORE
Nel corso della conferenza stampa, a specifica domanda, il direttore del torneo Sergio Palmieri è anche tornato sul tema delle novità regolamentari che verranno sperimentate nel corso del torneo. Anzi, dei tornei. “Ci tengo a specificare che le varie innovazioni non sono scaturite dalla FIT, ma dall’ATP. Noi non abbiamo fatto altro che abbracciare e sostenere il progetto. Crediamo possa nascere un evento molto interessante, e ci auguriamo che le novità vengano apprezzate. Dai giocatori come dal pubblico e dai media”. La precisazione più importante riguarda il no-ad, l’abolizione dei vantaggi a favore del punto secco sul 40-40. A differenza di quanto avviene nei match di doppio, non spetterà al ribattitore decidere da che lato del campo rispondere, ma sarà il servitore a scegliere da che parte servire (“per non togliere tutti i vantaggi a chi batte”). Nessuna parola, invece, sul coaching: si diceva che dovesse essere tramite delle cuffie, tanto che le regole sul sito del torneo specificano che i coach non saranno autorizzati a entrare in campo, anche se ultimamente si vocifera proprio di una soluzione in stile WTA. Presente al tavolo dei relatori anche Stefano Pescosolido, tecnico FIT e responsabile dell’attività agonistica del club, invitato a dire la sua sulle novità. “Secondo me la regola più stimolante sono i set ridotti ai quattro game – ha detto l’ex numero 42 ATP –, perché offrono più chance al giocatore in svantaggio, tenendo il parziale sempre aperto”. Secondo Diego Nargiso, che invece allo Sporting Milano 3 ci ha trasferito da poco la sua accademia, l’innovazione più importante sarebbero i 3 set su 5. “Perché – ha spiegato – aiutano i giocatori ad abituarsi ai match di cinque set, e stare sempre attentissimi. Una palla-break nel primo game può già regalare un set. Non mi piace per niente, invece, l’abolizione del let al servizio: aumenta la dose di fortuna che in certi momenti può cambiare l’esito di una partita”.
UNDICI GIORNI PER ALLESTIRE LA STRUTTURA
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per svelare alcuni dettagli commerciali della join-venture fra ATP e FIT-CONI Servizi per la realizzazione dell’evento. L’associazione giocatori ha investito in servizi, uomini e promozione, mentre gli esborsi economici per organizzare la manifestazione sono esclusivamente a carico della Federtennis. Tuttavia, il contratto prevede una divisione degli utili nettamente sbilanciata a favore della FIT, che si intascherebbe il 70% del totale, contro il 30% che spetterà all’ATP. “Il nostro interesse – ha detto Palmieri – non è tanto sull’evento in sé, quanto sulla divulgazione del tennis in Italia, che grazie a questo torneo riceverà una spinta”. La prima edizione del torneo, che la FIT organizzerà per cinque anni (con opzione per altri cinque, se i risultati organizzativi saranno ritenuti soddisfacenti), si giocherà all’interno di uno degli otto padiglioni del polo Fieramilano, al confine fra i comuni di Rho e Pero. Gli organizzatori ne hanno scelto uno da 200 metri di lunghezza per 80 di larghezza, completamene deserto, all’intero del quale verranno costruiti il campo centrale con tribune da 4.500 posti e altri due campi d’allenamento, più spogliatoi, ristorante, sala stampa, uffici, tutti gli altri servizi e la zona a disposizione degli spettatori, che visto il carattere interattivo dell’evento si annuncia molto interessante. Il tutto da realizzare in soli 11 giorni lavorativi. Facendo due conti, vuol dire che il via ai lavori d’allestimento è previsto per lunedì 23, fra quattro giorni. Il conto alla rovescia sta per iniziare.
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