La leggenda spagnola è tornata sulla sua iconica rivalità con Federer e Djokovic, prima di lanciare un messaggio ai due attuali dominatori del tennis maschile

Sono trascorsi esattamente 12 mesi da quando Rafael Nadal ha appeso la racchetta al chiodo, un evento che ha segnato l’ulteriore fine di un’epoca dopo l’addio di Roger Federer un paio di anni prima. La leggenda spagnola – che non era stata celebrata in maniera degna della sua grandezza a Malaga – ha ricevuto una toccante cerimonia sul Philippe Chatrier di Parigi all’inizio dell’edizione 2025 del Roland Garros – con i suoi grandi rivali presenti per omaggiarlo e una targa in suo onore che lo ha fatto scoppiare in lacrime. L’ex numero 1 del mondo è rimasto legato allo sport che gli ha dato popolarità globale, ma non gli mancano troppo le dinamiche del tennis professionistico e sta dedicando il suo tempo ad altre passioni (oltre a stare con la sua famiglia).
In una lunghissima intervista rilasciata a Jorge Valdano su ‘Movistar+‘, il 22 volte campione Slam ha ricordato le circostanze che hanno portato al suo ritiro dal tennis: “La vita è fatta di cambiamenti e bisogna imparare a metabolizzarli, sapendo che ci vuole un po’ di tempo per abituarsi ad una nuova realtà. Io ho avuto una determinata routine per oltre 20 anni, dedicandomi quasi esclusivamente allo sport, quindi ho dovuto fare un grande lavoro mentale per iniziare questo nuovo capitolo nel migliore dei modi. Mi ha aiutato il fatto che non avessi più chance di competere al livello che desideravo e questa costatazione mi ha dato serenità. Non avevo più dubbi che fosse la decisione giusta da prendere, perché il mio serbatoio era vuoto.”
Il maiorchino ha parlato anche della sua iconica rivalità con Roger Federer e Novak Djokovic: “Dato che eravamo in tre, non c’è mai stato spazio per l’autocompiacimento. Abbiamo sempre mantenuto un livello di concentrazione altissimo, spingendoci a vicenda ogni singolo anno. Questa è stata la chiave della nostra grandezza, oltre al fatto che arrivavamo sempre in fondo ai tornei più importanti. Nessuno di noi da solo avrebbe potuto ottenere quei risultati senza lo stimolo derivante dagli altri due rivali.”
Non poteva mancare un commento su Jannik Sinner e Carlos Alcaraz che stanno dominando il circuito in questo frangente: “Quando si è molto giovani, si vive tutto più intensamente. Con il passare degli anni, le cose di addolciscono e l’approccio cambia. La cosa positiva è che io, Roger e Novak possiamo uscire insieme senza problemi anche se siamo stati grandi rivali. Questa è una cosa di cui siamo orgogliosi. Non abbiamo mai esagerato e la nostra rivalità si è sempre basata sul rispetto e l’ammirazione reciproca. Senza nulla toglie ad Alcaraz e Sinner, che stanno seguendo il loro percorso, ma ritengo che noi Big 3 abbiamo aiutato le nuove generazioni a capire che si può avere una rivalità feroce in campo senza odiare il tuo avversario. Mi sento di dire che questa è una delle più belle eredità che ci siamo lasciati alle spalle.”

