L’organizzatore Alagna: “Lo staff di Musk ci ha contattato. Il nuovo evento in Toscana o a Napoli”

foto Ray Giubilo

La notizia non è al livello dei dazi imposti da Trump ma sufficientemente clamorosa da rivoluzionare il mondo del tennis. Elon Musk sarebbe riuscito ad acquistare la data del Canadian Open, il Masters 1000 canadese che ad anni alterni si disputa a Toronto e Montreal, con il desiderio di trasferirlo, a partire dal 2026, a Austin, in Texas.

La scelta della città si deve al fatto che in questa località il plurimiliardario ha recentemente acquistato un complesso residenziale per il valore di 35 milioni di dollari (fonte New York Times), composta da tre ville a dieci minuti a piedi di distanza dove poter alloggiare i suoi 11 figli e rispettive madri.

Il Texas è anche la sede di SpaceX, l’azienda aerospaziale di sua proprietà.

Dal 2026, gli Us Open saranno così preceduti esclusivamente da tornei americani, ampliando le Us Open Series. Il nuovo Masters 1000 di Austin si collocherà tra l’Atp 250 di Atlanta e l’altro “1000” americano di Cincinnati.

Ma Il Tennis Italiano è riuscito a scoprire un ulteriore sviluppo che interessa l’Italia. Musk, che dopo una vacanza in Toscana ha deciso di acquistare una residenza nel nostro Paese (le location che ha visionato sono per ora il castello di Bibbiano in provincia di Siena, e il rinascimentale castello di Montepò, in Maremma), è pronto a organizzare un torneo anche in Italia. Ce lo ha confermato il noto organizzatore Carlo Alagna, che è stato contattato dalla staff di Musk. «Non so come sia uscita la notizia, ma diciamo che una base di verità c’è. Musk è un vulcano e ha capito che il tennis è uno sport con grandissime potenzialità. Lo affascina la personalità di Sinner e vuole  fare qualcosa di grande da noi, per questo per ora ci ha chiesto una consulenza. Non mi meraviglierei se puntasse ad un 500 o addirittura ad un 1000. Dove? Io penso in Toscana, ma anche Napoli sarebbe una piazza fantastica». 

Alagna non vuole dire di più, ma pensando alle offerte avanzate dalla Fitp per l’acquisto della settimana di Madrid, non è impossibile ipotizzare che invece che ad un ‘allungamento’ di Roma si potrebbe arrivare alla nascita di un secondo ‘1000’ italiano.  

Musk non è il primo multimiliardario che mette le mani sul tennis. Larry Allison, ex amministratore delegato di Oracle e terzo uomo più ricco al mondo nel 2024 secondo Forbes con un patrimonio di 218 miliardi di dollari, è l’attuale proprietario dell’Indian Wells tennis Garden, località dove ha sede l’omonimo “1000”.

Richard Branson, altro magnate, fondatore del Virgin Group, da anni organizza nell’isola di Necker,   di sua proprietà, una gemma caraibica delle isole Vergini britanniche, il più prestigioso torneo pro-Am al mondo. Di lì sono passati leggende come Djokovic, Nadal, Borg, Edberg, Dimitrov… Niente di agonistico, ma una competizione che ogni anno attira appassionati facoltosi da tutto il mondo, regalando una miscela di intrattenimento unica tra sport, musica e beneficenza.