Le sensazioni del carrarino dopo l’esordio vincente con Hanfmann: “Le condizioni oggi non erano facili”

PARIGI – «Cerco continuità ad alti livelli», ha detto Musetti, e il viaggio verso la conferma, partita dopo partita, del nuovo status di Top Ten (Lorenzo domani sarà numero 7 del ranking) passa anche da partite come quella contro il tedesco Hanfmann, numero 142 del mondo, ipoudente a causa di un osso dell’orecchio troppo grande, che comunque lo aveva battuto due volte su tre incontri, e sempre sulla terra battuta. Dopo un inizio difficile, il campione toscano ha alzato il livello del suo gioco e da 4-5 0-30 del primo set ha finito per dominare, con una serie di 15 giochi vinti contro 2 persi. «Il primo turno di un torneo non è mai facile – le sue parole – le condizioni non erano facili, c’era anche tanto vento. Poi ho migliorato il servizio e le cose sono andate meglio. Ho sentito la pressione, essendo il primo uomo a giocare sul Centrale, è stata una vittoria speciale. Sono al Roland Garros per arrivare in fondo, devo dimostrare giorno per giorno di meritare la classifica però sto bene e mi sento ambizioso. Il meglio deve ancora venire, voglio arrivare il più lontano possibile».

Al Roland Garros Musetti ha giocato in carriera cinque volte, Olimpiadi comprese, finendo per cedere solo contro giocatori classificati tra i Top Five, Djokovic (tre volte), Tsitsipas e Alcaraz. Medaglia di bronzo nello scorso anno, in torneo non è mai andato oltre gli ottavi di finale. «Sì, Parigi ha per me un fascino particolare. Mi piacciono i campi, l’atmosfera, il clima, qui mi sento a mio agio. E’ arrivata l’ora di battere qualcuno dei primi cinque…».
Come ha vissuto la cerimonia di saluto dedicata al grandissimo dei grandissimi del Roland Garros, a Rafa Nadal? «Direi drammaticamente, come la vera fine di un’era che io ho vissuto anche e soprattutto da tifoso. Di Rafa ricordo i suoi complimenti, il giorno dopo la mia vittoria su Wawrinka al Foro Italico (nel 2020, nda), davvero una bella soddisfazione. E poi un allenamento svolto con lui qui al Roland Garros. Avevo 18 o 19 anni, ricordo la grande emozione provata, abbiamo giocato anche un set. Il risultato? Avrò perso 6-1 o 6-0…».