Il carrarino sulla prestazione odierna: “Fritz è stato impressionante e ha quasi sempre avuto il gioco in mano”

Foto di Felice Calabrò

Debutto con sconfitta alle ATP Finals per Lorenzo Musetti che cede con il punteggio di 6-3 6-4 a Taylor Fritz: sicuramente un po’ ha inciso la stanchezza accumulata nel torneo di Atene, contro un avversario che è stato molto solido e ha servito particolarmente bene, concedendo poche chance al carrarino. “Ho giocato immediatamente dopo la finale di Atene, questo un po’ ha inciso durante il match, comunque io sono contento di me stesso e del mio team per essere qua e orgoglioso di quello che abbiamo fatto e raggiunto. Taylor ha giocato meglio di me, ma alla fine la differenza l’hanno fatta due break, siamo stati vicini, forse se avessi sfruttato le palle break a inizio match sarebbe cambiato qualcosa“.

Interessante il passaggio sulle condizioni tra Atene e Torino: “Oggi non ho avuto crampi, ho sentito soltanto le gambe un po’ pesanti ed ero meno reattivo del solito, ero un po’ più lento in tutto quello che facevo. Per quanto riguarda la partita di domani sera, sto facendo del mio meglio per recuperare e per cercare di analizzare ciò che è successo nella partita di oggi. Ieri ho giocato solo 30 minuti e non è mai facile giocare una partita in condizioni completamente diverse. Probabilmente siamo all’opposto di Atene. Ad Atene, la palla scivolava come se fosse sull’erba, rimbalzava molto bassa, qui invece rimbalza più alta e sembra volare un po’ di più. Ho avvertito molto questa differenza nelle condizioni, ma domani sicuramente sarò più abituato“.

Sul valore aggiunto che gli ha portato il fatto di essere padre: “Il fatto di esser diventato padre mi ha dato più responsabilità e maturità, mi ha fatto fare un salto di qualità dal punto di vista umano. Nell’approcciare il match ho sempre la mia routine, il grande cambiamento è stato nella continuità nell’atteggiamento e nella visione a 360 gradi di tutte le cose anche al di fuori del tennis“.

Qualche parola anche sulla rincorsa che lo ha portato alle Finals: “La programmazione sarebbe bello farla sapendo i tornei in cui farai bene e quelli in cui farai meno bene. Jannik e Carlos penso abbiano giocato fra i 19 e i 21 tornei per arrivare a questo Masters e anche loro hanno dovuto fare delle rinunce come nel caso del Canada. Io sono stato condizionato tanto da 6/7 tornei saltato per infortunio. Ho dovuto rincorrere i tornei saltati in Sudamerica e quelli sull’erba“.

Sulla prestazione di Fritz: “Taylor oggi mi ha veramente impressionato, si è difeso molto bene, è stato bravo nella transizione dalla difesa all’attacco, ha fatto pochi errori gratuiti e ha concesso poco in risposta. Ho avuto molto poco il controllo dello scambio e ha sempre aggredito bene. Speravo nel finale che accusasse qualcosa sullo 0-30, ma poi è stato bravo e mi ha concesso davvero poco“.

Una battuta sull’emozione di essere a Torino e sull’atmosfera: “Da un lato ho sentito l’entusiasmo di essere qua, è stata bellissima l’atmosfera del pubblico, forse uno dei più begli ingressi della mia carriera. La cosa bella di questo torneo è che si può comunque passare il girone anche partendo male, anche da situazioni che sembrano spacciate si può poi vincere il torneo. Sono stato contento del mio atteggiamento, ho cercato di fare qualcosa e di trovare soluzioni. Taylor non ha mai tolto il piede dall’acceleratore e bisogna dare meriti a lui. Domani spero di avere un’energia diversa dopo aver tolto il tappo e rotto il ghiaccio con il match di oggi“.