MURRAY RISPONDE SUL CAMPO
Sicuramente Murray non si è trovato in una situazione facile, sulla superficie che gli piace meno, contro un avversario che non gli ha mai dato ritmo e davanti a un pubblico che ci ha messo del suo per fargli saltare i nervi. In qualche frangente gli spettatori del Flanders Expo sono pure andati oltre il limite, spronati dal body language sempre molto negativo dello scozzese, che sul 2-2 al terzo – indispettito dall’ennesima smorzata imprendibile – si è addirittura beccato pure un punto di penalità per ‘audible obcenity’. Ma quando ha avuto bisogno di tirare fuori il miglior Murray, leggasi seconda parte del terzo set, ci è riuscito. Non ha saputo trovare l’allungo iniziale come nei primi due parziali, e dopo aver mancato tre palle-break fra terzo e quinto gioco è stato lui a cedere la battuta, contro un Bemelmans salito in cattedra a suon di varietà. Ma Murray non l’ha lasciato scappare. Da 2-4 si è rifatto sotto sul 4-4, e quando la palla ha iniziato a scottare sul serio ha mostrato ai tredicimila di Ghent tutta la differenza fra il numero 2 e il numero 108 del mondo. Bemelmans si è procurato un set-point sul 5-4, lui gliel’ha cancellato sparando una seconda non troppo lontano dall’incrocio delle righe, e poi ha vinto altri otto punti di fila, centrando il break sul 5-5 e salendo 30-0 nell’ultimo game. Il belga si è preso il 30-30 sparando le ultime cartucce, lui ha risposto coi muscoli, salendo a match-point col primo serve&volley dell’intero incontro, prima di chiudere con una prima vincere e alzare le braccia al cielo. Un omaggio, involontario, al bel match di Bemelmans, che ha saputo impegnarlo sul serio, anche più delle aspettative. “Sia il primo sia il terzo set sono stati complicati – ha detto lo scozzese – perché ho avuto delle chance ma non sono riuscito a sfruttarle. Ma ho combattuto fino alla fine, e sono contento di aver chiuso in tre set”. E poi, a specifica domanda, ha aggiunto “c’è stata una bella atmosfera”, anche se i suoi occhi non dicevano esattamente la stessa cosa. Ma ha fatto bene a stare alla larga dalle polemiche. Preferisce rispondere sul campo, e come l’ha fatto oggi lo può fare pure domani e domenica. Non desidera altro.
COPPA DAVIS 2015 – FINALE
BELGIO-GRAN BRETAGNA 1-1
David Goffin (BEL) b. Kyle Edmund (GBR) 3-6 1-6 6-2 6-1 6-0
Andy Murray (GBR) b. Ruben Bemelmans (BEL) 6-3 6-2 7-5



