Nuova apertura per il brand ultracentenario giapponese

ROMA – Ne ha fatta di strada, l’azienda fondata più di un secolo fa – nel 1906, per l’esattezza – da Rihachi e Rizo Mizuno. Il sogno dei due fratelli di Osaka, che cominciarono con il produrre attrezzature da baseball, è diventato nel tempo – grazie anche all’apporto di testimonial quali Ivan Lendl, Carl Lewis e Federica Pellegrini – uno dei più importanti punti di riferimento nell’abbigliamento sportivo, dal calcio al running, dal golf al rugby, dalla pallavolo al ciclismo, dove tradizione e innovazione vanno a braccetto. L’ultima conferma è arrivata dall’apertura a Roma, nella centralissima via Tomacelli, del negozio più grande d’Europa dedicato interamente al brand giapponese. «E il nostro progetto prevede che ne seguano altri – ha detto Oliver Strenghetto, presidente di Mizuno Italia – a Milano e a Parigi. Perché un negozio a Roma? Perché qui eravamo già molto presenti, collaboriamo con alcuni circoli sportivi, poi siamo lo sponsor tecnico della Lazio (presente all’inaugurazione con il presidente Lotito, accompagnato da Provedel, Rovella, Cancellieri, Gila e Provstgaard, nda), abbiamo quindi ritenuto utile un investimento di questo tipo, una vetrina fondamentale per il nostro catalogo». I principali gruppi sportivi militari italiani, dai Carabinieri alle Fiamme Azzurre, la campionessa olimpica e mondiale di pallavolo Antropova, la squadra di calcio francese del Monaco, in tanti sport è presente il classico “Runbird”, lo storico logo della Mizuno che vuole rappresentare le connessioni tra orbite interplanetarie. Per il tennis, era presente a Roma il nostro Lorenzo Sonego, che da una decina di anni è testimonial delle scarpe Mizuno. «Per chi fa il mio lavoro, le calzature sono naturalmente molto importanti – ha detto – devono regalare sicurezza e praticità nei movimenti, aiutando anche nel prevenire infortuni. Io mi sono sempre trovato bene con le loro scarpe, la qualità è molto alta». E allora, “reach beyond”, andiamo avanti, come recita lo slogan della casa giapponese.