Una finale straordinaria ha chiuso l’edizione numero 75 degli Internazionali d’Italia

Una finale straordinaria ha chiuso l’edizione numero 75 degli Internazionali d’Italia. Rafael Nadal, la nuova stella del tennis mondiale, ha sconfitto, dopo cinque ore e oltre di lotta, Guillermo Coria chiudendo per otto punti a sei il tie-break del set decisivo. Una consacrazione definitiva per "Rafa", capace di far suo il primo Masters Series a Monte Carlo, proprio contro Coria, e ripetutosi a Barcellona per la gioia degli spagnoli.
Il nome di Nadal nell’albo d’oro del Foro Italico è la degna conclusione di un torneo che ha soddisfatto i conti dei botteghini e l’occhio critico degli appassionati, che ci ha restituito un Andre Agassi in gran forma e un Coria ancora una volta beffato al fotofinish. Nadal non entrerà nel Museo dei gesti bianchi ma è la massima espressione del tennis del Duemila ed è dai tempi di Thomas Muster che un giocatore non si permetteva di liquidare la concorrenza con tale agio sul "rosso". La differenza è che l’annata d’oro di Muster arrivò nei pressi del suo trentesimo compleanno, mentre Rafael ne deve compiere diciannove.
Non c’è tempo per dormire sugli allori: da oggi sono in campo le donne. Tre italiane hanno monopolizzato la scena sul Centrale e, soprattutto, hanno beneficiato di sorteggi abbordabili. In attesa di vedere le star della Wta impegnate al Foro, questa è una giornata adatta al tifo patriottico. (f.f.)

IL PROGRAMMA DI OGGI
CAMPO CENTRALE – Ore 13
Singolare femminile – Primo turno
Maria Elena Camerin (ITA) c. Nathalie Dechy (FRA)
Francesca Schiavone (ITA) c. Meghann Shaughnessy (USA)
Silvia Farina (ITA) c. Maria Kirilenko (RUS)

CAMPO DELLA PALLACORDA – Ore 13
Singolare femminile – Primo turno
Elena Bovina (RUS) c. Mashona Washington (USA)
Karolina Sprem (CRO) c. Paola Suarez (ARG)
Antonella Serra Zanetti (ITA) c. Anna-Lena Groenefeld (GER)
Daily Radiantrefy (MAD) c. Jelena Jankovic (SCG)

CAMPO 5 – Ore 13
Singolare femminile – Primo turno
Tathiana Perebynis (UKR) c. Catalina Castano (COL)
Doppio femminile – Primo turno
Gisela Dulko/Maria Vento Kabchi (ARG/VEN) c. Lisa McShea/Abigail Spears (AUS/USA)
Els Callens/Tina Krizan (BEL/SLO) c. Jennifer Russell/Mara SANTANGELO (USA/ITA)
Sandrine Testud/Roberta Vinci (FRA/ITA) c. Daniela Hantuchova/Ai Sugiyama (SVK/JPN)

CAMPO 6 – Ore 13
Singolare femminile – Primo turno
Lubomira Kurhajcova (SVK) c. Anna Chakvetadze (RUS)
Samantha Stosur (AUS) c. Yuliana Fedak (UKR)
Alina Jidkova (RUS) c. Anabel Medina Garrigues (ESP)
Stephanie Cohen-Aloro (FRA) c. Nathalie Vierin (ITA)







IL TABELLONE DELLE QUALIFICAZIONI (in formato Pdf)
IL TABELLONE PRINCIPALE DEL SINGOLARE MASCHILE (in formato Pdf)
IL TABELLONE PRINCIPALE DEL DOPPIO (in formato Pdf)

Sabato 7 maggio
Adottato dal pubblico romano, Andre Agassi sta ripagando l’affetto degli appassionati romani. Il Kid, pur coetaneo degli anzianotti impegnati nel Delta Tour, è tra i quattro che si contenderanno il titolo, lui che aveva vinto questo torneo abbondantemente dopo la trentina e che, nel 1989, già si presentava in finale quando Rafael Nadal aveva tre anni e Guillermo Coria frequentava la prima elementare.
E’ stata più facile del previsto la sua vittoria sul soldatone picchatutto Hrbaty, mentre per converso un altro ex cecoslovacco, Radek Stepanek, aveva impensierito al di là di ogni previsione la giovane furia Nadal, strappandogli un set e anche quell’aura di imbattibilità che negli ultimi tempi si percepiva solo ammirando in azione Federer. Oggi tocca a David Ferrer, miracolato contro uno sciupone Beto Martin, il compito di non sfigurare contro "Rafa", mentre a Guillermo Coria sarà riservato il match di cartello. Mezzo italiano, gran maestro sul rosso, Guglielmo merita tutta la nostra ammirazione. Ma il tifo sarà tutto dall’altra parte, almeno per oggi. (f.f.)  

Venerdì 6 maggio
Con la netta sconfitta di Davide Sanguinetti si ammaina la bandiera tricolore sugli Internazionali del Foro Italico. Il nostro "Dado" dal rovescio tagliente ha fatto il possibile per contrastare Guillermo Coria ma non c’è stata partita, se non all’inizio della seconda frazione. Del resto El Mago, che ha tutto il ramo paterno piemontese (il cognome suonerebbe infatti Corìa, non Còria) inopinatamente trasferitosi in Argentina, aveva sconfitto Sanguinetti in tutti gli scontri diretti, giocati peraltro sul cemento; pensare che la situazione si potesse ribaltare  sul rosso andava al di là della cecità sportiva dei tifosi. Vero è che il veterano azzurro ha onorato una wild card assai discussa, in apertura di torneo, in considerazione soprattutto della polemica assenza di Ferrero e di un Gasquet costretto a entrare dalla porta di servizio delle qualificazioni.
Quattro spagnoli e un argentino nei quarti di finale non costituiscono garanzia di divertimento, ma se il pampero è Coria e uno dei Grandi di Spagna è Rafael Nadal le cose cambiano. Ieri abbiamo assistito a un’altra corrida, in cui "Rafa" infilzava un toro soffiante come Guillermo Canas, e oggi Radek Stepanek, vincitore non si sa come sullo scatenato Nicolas Almagro, rischia di fare la stessa fine. Ma abbiamo visto di meglio, o di peggio a seconda dei punti di vista: Gaston Gaudio, proprio lui, il campione di Parigi che ha demolito il nostro Volandri, si è fatto mettere allo spiedo da David Ferrer e ha lasciato il Foro tra i fischi, dopo aver centrato una palla sì e otto no. Mai che le cose succedano quando devono succedere…
Non ce ne vorranno Beto Martin e David Ferrer, ma l’incontro della giornata sarà quello tra l’idolo delle folle Agassi e il pestaduro Hrbaty. Il pelato più famoso del mondo ha fermato un pericoloso Ivan Ljubicic mentre Dominik ha tolto di mezzo a colpi di ascia il servizio-volée gentile di Tim Henman. Non c’è più il numero uno Andy Roddick, ma relegare qui in fondo la sua eliminazione, per mano di Verdasco e al termine di una vera lotta, non è ingeneroso. O forse sì, visto che A-Rod ha regalato allo spagnolo una partita vinta: sul match point a favore ha corretto l’arbitro, che aveva assegnato un doppio fallo letale al muscolato Fernando. Che Andy sia arrivato sin qui è comunque una sorpresa. E allora forza Andre: lo spettacolo fa il tifo per te, l’albo d’oro pure. (f.f.)

Giovedì 5 maggio
Siamo di nuovo qui a leccarci le ferite. Un martedì trionfale, un mercoledì da dimenticare per l’Italtennis. Filippo Volandri e Andreas Seppi hanno infatti lasciato il torneo romano, imitati da Potito Starace. Il nostro numero uno si è scontrato contro un carro armato, quel Gaston Gaudio che sta mostrando come la sua vittoria a Parigi non sia stata un fuoco di paglia. E’ buona cosa che Volandri non si lasci andare, e che guardi con fiducia al futuro come ha detto in conferenza stampa: resta però il fatto che esiste una pattuglia di giocatori, sulla terra rossa, che lo supera nel rendimento e che gli impedisce di conquistare quei successi che l’Italia aspetta dai tempi di Adriano Panatta.
Starace è stato battuto, così com’era accaduto a Monte Carlo, da Alberto Martin, al termine di una partita non bella ma comunque lottata; lo spagnolo ha sfruttato la stanchezza di Potito e troverà quel Luis Horna che ha negato la vittoria ad Andreas Seppi. Un vero peccato per il giovane Andy, che ha avuto molte occasioni per chiudere il match.
Resta in gara il solo Davide Sanguinetti che sta onorando, a dispetto dei pronostici, quella wild card che poteva finire nelle mani di Juan Carlos Ferrero: il nostro veterano ha sconfitto, a sorpresa, Fabrice Santoro e si è qualificato per gli ottavi di finale. Un exploit che sarà difficile ripetere oggi contro Guillermo Coria ma che comunque onora il ligure, classe 1972 e mai troppo a suo agio sul "rosso".
Lo scontro tra stelle di ieri, quello tra Andre Agassi e Richard Gasquet, è stata una mezza delusione: troppo timido il francese, decisamente in palla il Kid. E così, mentre una cinquantina di ragazzi si accalcava davanti ai cancelli per entrare, a Centrale esaurito (cosa mai vista negli ultimi anni) Andreino ha sfoggiato il suo gioco "corri e tira" dei bei tempi. Molto meno regale la prestazione della seconda testa di serie del torneo, Marat Safin, che si è fatto prendere a calci nel didietro da Nicolas Almagro, spagnolo tutto muscoli e fiato (e rovescio). Il russo ci aveva ingannato in Australia, ma è di nuovo Cavallo Pazzo. (f.f.)

Mercoledì 4 maggio
Una giornata trionfale per l’Italia. Archiviata come sorpresa della settimana la sconfitta del finalista del 2004, David Nalbandian, per mano del mago Santoro, Potito Starace ha voluto esagerare e "fare fuori", al primo turno, il re di Roma Carlos Moya. Uno Starace in versione Duemilaquattro ha superato in due set il bel Carlos, ancora dolorante alla spalla dopo l’infortunio patito a Estoril ma ampiamente in grado di giocare. E’ stato un successo limpido, entusiasmante, una vittoria di cui Potito aveva assolutamente bisogno per riprendere la sua corsa, per ricordare le sensazioni del Roland Garros e continuare a costurire le basi per un ingresso in pianta stabile nei primi cinquanta giocatori del mondo. Sulle ali dell’entusiasmo sarà più facile, per lui, dimenticare che Alberto Martin, il suo prossimo avversario, l’ha da poco battutto a Monte Carlo e che sta giocando il miglior tennis della carriera.
Per Filippo Volandri, il terzo italiano dopo Seppi e Starace a superare il turno di esordio, il discorso è diverso: aveva già dimostrato due volte, in questa stagione, di essere superiore a Younes El Aynaoui, e questa volta l’ha fatto capire chiaro e tondo lasciando due soli giochi all’ex campione marocchino. Il nostro numero uno chiederà strada per gli ottavi di finale nientemeno che al campione di Parigi Gaston Gaudio: sognare non è peccato.

A completare il poker è arrivata la bella vittoria di Davide Sanguinetti contro Max "The Beast" Mirnyi, giunta al termine di un lottatissimo tie-break finale.
Le pur ghiotte notizie dal Foro passano in secon do piano davanti alla straordinaria giornata vissuta dal tennis italiano: se era prevedibile che Guillermo Coria soffrisse contro Fernando Gonzalez (ma alla fine El Mago se l’è cavata) c’è da registrare il netto successo di Nicolas Kiefer sull’odiato cugino Tommy Haas e da prendere nota della figuraccia di Tommy Robredo, arrivato esausto a Roma e maltrattato da Julien Benneteau.
Oggi il menu del Foro Italico è ghiottissimo: dallo scontro Agassi-Gasquet agli impegni degli italiani: Volandri-Gaudio, come detto, Starace-Martin, Seppi-Horna e Sanguinetti-Santoro. In campo anche Safin, opposto al teenager spagnolo Almagro, Rafael Nadal, Coria e Henman. Una festa del tennis. (f.f.)

Martedì 3 maggio
La notizia è di quelle clamorose: la testa di serie numero dieci del torneo, Joachim Johansson, è uscita al primo turno in cinquanta minuti, battuta 6-1 6-2 da una wild card. Il clamoroso diventa trionfale se l’autore dell’impresa è il nostro Andreas Seppi, il giovane su cui l’Italia del tennis scommette da tempo. Andy ha giocato una partita perfetta, facendo breccia nelle incertezze dello svedese il cui servizio, su questi campi, perde notevolmente in efficacia. Un successo di grande prestigio e un’opportunità: il tabellone offre a Seppi il vincente dello scontro tra Luis Horna e Florian Mayer.
Ieri è uscito il primo azzurro, Alessio Di Mauro, che ha tenuto il campo per un set contro Sua Maestà Andre Agassi. Il siciliano ha disputato un incontro di tutto rispetto, si è difeso bene ma, non appena il Kid ha sciolto il braccio, i conti si sono chiusi alla svelta. Agassi si prepara a uno scontro che promette spettacolo puro contro Richard Gasquet. L’altra superstar americana, Andy Roddick, era scesa in campo per prima, aprendo le danze contro un Greg Rusedski in serie difficoltà sui campi lenti, e conquistando una facile promozione al secondo turno. Sul Centrale si è poi vista la fotocopia di Guga Kuerten, battuto da Tim Henman: c’è da sperare che il re del Roland Garros possa recuperare un livello di gioco accettabile, vederlo perdere così è avvilente.
Oggi è la volta di Filippo Volandri, che incontrerà per la terza volta in poche settimane Younes El Aynaoui, e di Potito Starace, che giocherà contro il campione in carica Carlos Moya (se lo spagnolo non darà forfait dopo l’infortunio rimediato in Portogallo la settimana scorsa). In campo anche Davide Sanguinetti, di ritorno dall’incoraggiante successo su Albert Costa a Estoril, che dovrà tuttavia esprimersi al alti livelli per battere il bielorusso Max Mirnyi, dato in grande forma. La spiacevole sorpresa per il nostro numero uno Volandri è costituita dal fatto che, in caso di vittoria, il livornese dovrà fronteggiare con ogni probabilità al secondo turno il campione in carica del Roland Garros Gaston Gaudio. Due partite da scommessa: Mano de Piedra Gonzalez creerà problemi a Guillermo Coria e Jiri Novak può fare lo sgambetto a Cavallo Pazzo Safin. (f.f.)


Lunedì 2 maggio
Andy Roddick è il primo campione in scena al Masters Series di Roma: inaugurerà la settantacinquesima edizione del torneo affrontando il veterano "bomber" Greg Rusedski, mai troppo pericoloso su questi campi. Il resto della giornata sarà principalmente all’insegna dell’Italia, almeno sul campo Centrale: Alessio Di Mauro proverà a non sfigurare contro Andre Agassi e, dopo uno stuzzicante Henman-Kuerten, toccherà ad Andreas Seppi, sfavorito ma non battuto in partenza contro Joachim Johansson. Le chance di Andreas dipendono molto dalle condizioni di Pim Pim, che sulla terra battuta gioca a corrente alternata.
Impegnato anche l’idolo delle folle Richard Gasquet: il piccolo genio del tennis si è qualificato e sarà subito in pista contro l’ex top ten Paradorn Srichaphan, a disagio sul rosso, nell’incontro di cartello sul campo della Pallacorda. Il tifo sarà tutto per "Riccardino". (f.f.)


Domenica 1 maggio
Gli Internazionali d’Italia iniziano l’edizione numero 75 con una pessima notizia. Dopo il forfait di Lleyton Hewitt, numero due della Champions Race che già nei giorni scorsi aveva annunciato il ritiro dal Masters Series italiano, è arrivato quello di Roger Federer, il numero uno del tennis, che ha preferito saltare l’appuntamento romano per difendere con maggiori possibilità il titolo al prossimo torneo di Amburgo. Un vero peccato per gli appassionati, che perdono in un sol colpo la maggiore attrattiva del circuito e i primi due atleti del ranking.
Del resto è difficile che i giocatori si sottopongano alla "triade" Monte Carlo-Roma-Amburgo prima del Roland Garros e sacrificare una tappa è praticamente un obbligo: Federer ha vinto due volte il torneo tedesco e ha quindi preferito confermare la sua presenza in Germania.
C’è un’altra star del Foro che quest’anno non si vedrà, ed è Juan Carlos Ferrero, campione di Roma nel 2001. Allo spagnolo non è stata concessa la wild card e ha quindi rinunciato all’appuntamento romano, senza peraltro nascondere il suo vivo disappunto.
Viva preoccupazione per Carlos Moya, ritiratosi in semifinale a Estoril contro Robredo per un infortunio alla spalla. Di certo si sa che è Andy Roddick il numero uno del tabellone, e che Greg Rusedski sarà il suo avversario di primo turno. Nelle qualificazioni malissimo gli italiani: subito fuori Luzzi, Aldi, Bracciali e Fognini. (f.f.)

Quattro carte un po’ "selvagge"
L’annuncio, nei giorni scorsi, delle wild card assegnate dagli organizzatori del Masters Series nostrano ha creato più di una perplessità. Il direttore del torneo, Sergio Palmieri, ha difeso le scelte dell’entourage romano: le wild card vengono riservate ai giocatori italiani e c’è chi gli ha fatto eco sostenendo che, all’estero, capita la stessa cosa e che i nostri giocatori sono costantemente "maltrattati". Fermo restando che la politica delle "carte selvagge" rispetta un accordo con l’Associazione professionisti tennis italiana, che punta legittimamente a favorire il tennis di casa nostra, per altro verso è chiaro che gli inviti possono essere utili per elevare il tasso tecnico della competizione, esistendo giocatori di livello assoluto che non hanno al momento la classifica necessaria per entrare di diritto nei tabelloni dei grandi tornei.
Se leggiamo i nomi dei quattro fortunati che usufruiranno dell’invito ufficiale (Potito Starace, Andreas Seppi, Davide Sanguinetti e Alessio di Mauro) possiamo ritenere il beneficio ampiamente legittimato per i primi due, mentre qualche riserva si può avanzare sui secondi due, in considerazione dei giocatori tagliati fuori dal main draw (Ferrero su tutti ma anche Richard Gasquet, che partirà dalle qualificazioni). Sul rilievo per cui all’estero si è parimenti più patriottici che tecnici, nell’assegnare gli inviti, basti considerare che al Masters Series di Monte Carlo i francesi hanno giustamente premiato con la wild card il loro nuovo asso Gael Monfils, il rientrante Paul-Henri Mathieu e che l’unica wild card veramente "di bandiera" è andata a Jean-Rene Lisnard. Tuttavia i monegaschi non hanno negato un invito all’ex re della terra Juan Carlos Ferrero, due volte campione al Country Club.
Anche nei due Masters Series americani non c’è stata preclusione verso talenti stranieri meritevoli: a Indian Wells ne hanno sì "regalata" una ad Alex Kuznetsov ma gli altri destinatari, Donald Young, Gael Monfils, Mark Philippoussis e James Blake sono stati scelti più per meriti che per nazionalità. A Miami le wild card di casa sono state tre: una per il camione juniores Brendan Evans, una per l’astro nascente Donald Young e la treza per James Blake, ma per tutti e tre non mancavano motivazioni tecniche. Ne hanno poi beneficiato l’ex top ten Mark Philippoussis e la stella nascente Gael Monfils: insomma, i criteri usati sono stati diversi da quelli adottati in Italia. (f.f.)