Cambio di guida per il talento statunitense, numero 105 del mondo: lascia i fratelli Dent a una nuova avventura in Texas, e si affida a Jan-Michael Gambill e Mardy Fish, quest’ultimo alla prima vera esperienza da coach. Una scelta che ne dimostra le grandissime ambizioni del ventenne di Providence.Quando si elencano i (tanti) giovani statunitensi destinati a un futuro interessante, il suo nome tende a restare un po’ nascosto in mezzo ai vari Fritz, Tiafoe, Kozlov e compagnia. Ma non manca mai, specialmente dopo che Jared Donaldson è stato il migliore di tutto all’ultimo Us Open, sbattendo fuori David Goffin e Viktor Troicki prima di arrendersi al terzo round a Ivo Karlovic. Un risultato che l’ha portato fra i primi 100 e ha acceso i riflettori sulla sua storia, passata dall’Argentina negli anni più importanti della crescita, per risolvere sulla terra battuta delle lacune che ormai sembrano definitivamente acqua passata. A mettere a punto il suo tennis gli hanno dato una grossa mano i fratelli Taylor (ex n.21 del mondo) e Phil Dent, ma proprio ora che viene il bello hanno curiosamente deciso di farsi da parte. Probabilmente poco desiderosi di viaggiare, si sono lanciati in un nuovo progetto in Texas, ma Donaldson ha trovato subito il modo di rimpiazzarli a dovere.
Con un paio di tweet, il ventenne nativo di Providence (Rhode Island) e oggi di base in California, li ha ringraziati per quanto fatto e ha comunicato la nuova guida. Curioso che abbia scelto di nuovo una coppia, invece che affidarsi a un uomo solo, ma i nomi sono di assoluto spessore: Jan-Michael Gambill, ex numero 14 del mondo e già coach in passato di CoCo Vandeweghe, e soprattutto Mardy Fish, al primo incarico “ufficiale” dopo l’addio al professionismo dato allo Us Open del 2015. In realtà il 35enne del Minnesota, numero 7 del mondo nel 2011 e finalista a ben quattro Masters 1000, non era mai del tutto sparito: nella scorsa pre-season aveva dato una mano a più di un giovane statunitense, in particolare Taylor Fritz, che l’ha spesso definito il proprio mentore. Tuttavia, anche se alla voce “coach” nella pagina del californiano, Fish risulta accoppiato a David Nainkin, la sua è (era?) una sorta di consulenza, senza accompagnamento nei tornei. La prima vera esperienza da allenatore sarà proprio con Donaldson.
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