La tennista azzurra, classe ‘98, era inizialmente una delle atlete autorizzate dalla Fit ad allenarsi. Poi l’ondata del virus e lo stop forzato: “Ora voglio affrontare il momento come un nuovo inizio“

“Ho iniziato l’anno ponendomi troppe aspettative: troppa responsabilità, troppa voglia di arrivare in fretta. Così facendo le cose non sono andate bene ed è stato un periodo durissimo a livello mentale, ma ho dovuto accettare di avere un problema e di lavorare ancora più duramente. Poi è arrivato il virus, che onestamente ha dato la giusta collocazione ai problemi reali”.

Le parole di Lucia Bronzetti aprono uno scenario forse ancora troppo poco considerato. L’emergenza coronavirus sta costringendo migliaia di professionisti del tennis ad uno stop forzato che, almeno nell’epoca moderna, non ha precedenti. Fino al 13 luglio, data che con alte probabilità verrà ulteriormente procrastinata, le competizioni Atp e Wta sono rimandate e nel peggiore dei casi cancellate, come avvenuto per la 134esima edizione di Wimbledon. Tra chi attende con ansia il ritorno al campo, chi sta sfruttando il periodo per recuperare da un infortunio senza perdere posti nel ranking mondiale – i punti Atp/Wta sono attualmente congelati – c’è anche chi, come la 21enne azzurra, sta cercando di lavorare a livello di introspezione per fare di necessità virtù, per trasformare una situazione innegabilmente critica in un’occasione di crescita.

“La situazione è surreale. Chiaramente mi manca il campo, gli allenamenti, i tornei ma anche e soprattutto la mia famiglia che non ho potuto più raggiungere per via dei divieti. Ma come dicevo prima questo virus mi ha fatto capire cos’è davvero importante, dove devo lavorare per farmi trovare pronta quando ce ne sarà l’occasione. Bisogna affrontare il momento come un nuovo inizio, per migliorare il mio gioco con il lavoro costante. Voglio entrare in campo finalmente con il sorriso, pensando solo al mio tennis e alla fortuna che ho di riuscire a fare ciò che desidero di più”. Nonostante Lucia fosse inizialmente nella lista degli atleti autorizzati dalla Fit, i nuovi decreti hanno imposto di sospendere ogni programma di allenamento outdoor, creando inevitabilmente non pochi disagi anche a chi, fino a fine marzo, era riuscita saltuariamente a gestire la preparazione atletica: “Prima sono riuscita ad allenarmi, mentre ora cerco di organizzarmi la giornata facendo atletica in casa, mattina o pomeriggio. Per il resto faccio attività quotidiane: cucino, sistemo casa, leggo, guardo serie TV e conto i giorni che mancano per arrivare al 3 maggio”.

In disaccordo con molti suoi colleghi, la tennista azzurra si dice piuttosto ottimista circa una ripresa a stretto giro delle regolari attività: Non penso che il 2020 tennistico sia finito, sono piuttosto ottimista. Fortunatamente nel tennis non ci sono contatti ravvicinati come in altri sport, quindi credo basti cambiare un po’ le nostre abitudini. Mantenere le distanze prima e dopo la partita a cominciare dagli spogliatoi, misurare la temperatura prima di entrare in campo ed inventare un nuovo saluto a fine partita che non sia la stretta di mano. Bisogna avere le giuste accortezze per ricominciare il prima possibile”.
A 22 anni ancora da compiere, Bronzetti ha ancora tutto il tempo per cercare di scalare il ranking ed emergere a livello internazionale: attualmente è al gradino numero 335 della classifica Wta, ma la sensazione è che, con le giuste prerogative, la scalata verso il tennis che conta sia solo questione di tempo.