Un’edizione particolare degli Internazionali BNL d’Italia, raccontata anche dal punto di vista delle giocatrici in gara

Foto Ray Giubilo

ROMA – A Roma può anche capitare di venire a giocare il torneo nella settimana decisiva per la scelta del nuovo Papa. Una situazione singolare, che non lascia indifferenti neanche i professionisti del tennis. «Io non sono cattolica – ha detto Coco Gauff – ma andrei volentieri in Piazza San Pietro perché ogni conclave è un evento storico. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi, con mia madre e il mio staff, anche perché non so nulla della religione cattolica. E poi, c’è la questione del fumo, bianco o nero a seconda dell’esito della decisione dei Cardinali sul nuovo Papa, che è davvero fantastica. Visto che sono qui, mi piacerebbe andare a vedere che succede, stare almeno lì vicino». L’americana è una cristiana devota e spesso menziona la sua fede, come ha fatto sabato dopo la sconfitta di Madrid contro Sabalenka. «È estremamente importante per me – ha detto – soprattutto penso che tutti dovremmo essere liberi di fare ciò che vogliamo, purché non vengano danneggiati gli altri. Per me è importante far sapere agli altri cosa mi aiuta, mi dà forza, perché lo stesso concetto potrebbe anche aiutare qualcun altro nella sua vita».

Da ragazza timida quale è, l’idea di San Pietro affollata nei giorni del conclave spaventa invece un pochino Swiatek. «Mi piacerebbe molto vivere quell’esperienza, ma ci sarà tantissima gente, non so se potrò andarci. E poi, chi può dire quale sarà il giorno decisivo, magari impiegheranno mesi per eleggere il Papa…».