Moya, Nadal, Ferrero, Robredo, Lopez, Albert Costa saranno i nostri avversari, dal 23 al 25 settembre, nello spareggio per tornare nel World Group di Coppa Davis
Moya, Nadal, Ferrero, Robredo, Lopez, Albert Costa saranno i nostri avversari, dal 23 al 25 settembre, nello spareggio per tornare nel World Group di Coppa Davis.
Tradotto: il sorteggio è stato pessimo, per l’Italtennis. Incontriamo i campioni in carica che, per pigrizia di alcuni loro giocatori e per la grande prestazione casalinga di Hrbaty e Beck in Slovacchia, hanno perso al primo turno e devono quindi giocarsi la permanenza in serie A. Dato per assodato che, del lotto di possibili avversari, gli iberici rappresentano l’ostacolo maggiore, e che il vantaggio di giocare in casa è annullato dal valore assoluto della squadra spagnola, parlare di jella non è del tutto opportuno. L’Italia, nota per il suo… chiamiamolo "stellone", ha iniziato la descensio ad inferos nel 2000, perdendo proprio contro la Spagna nel turno inaugurale del World Group. Nel turno successivo gli azzurri persero anche lo spareggio per restare in A contro il Belgio dei fratelli Olivier e Christophe Rochus e acciuffarono per 3-2 il successo che ci evitò la serie C contro una debolissima Finlandia. Il sorteggio ci fu amico e, per poco, non mandammo tutto a rotoli contro tal Ville Liukko.
Nel 2001 fummo battuti dalla Croazia sulla terra di Roma, con un Ivanisevic a mezzo servizio sul "rosso", mentre a Reggio Calabria trovammo ancora (grazie al tabellone fortunato) la Finlandia: riuscimmo a perdere, facendoci battere dal signor Tiilikainen e dominare da Nieminen, precipitando nell’anonimato dell’Insalatiera. Nel 2002, in serie C, battemmo il poverissimo Portogallo e perdemmo, nel turno successivo, dal Marocco "vero", quello di Arazi ed El Aynaoui al massimo. Sempre nel 2003 subimmo una sconfitta pesantissima ad Harare dallo Zimbabwe Un sorteggio maligno?
L’anno successivo l’Italia battè la squadra-materasso Georgia e la fabbrica di materassi Bulgaria, due tra le nazioni più disastrate della zona Euroafricana; si salvò in modo rocambolesco contro l’imbarazzante Polonia, che praticamente ci aveva battuto, e poi, storia recentissima, ha liquidato la "one man band" del Lussemburgo di Gilles Muller e un Marocco in versione turistica, appena la scorsa settimana.
Nel complesso il lotto delle squadre affrontate negli ultimi anni, in considerazione dei gironi infernali in cui siamo finiti, è stato più che accettabile. Se vogliamo meritare il World Group possiamo sì sperare in un (altro) colpo di fortuna qua e là, ma le squadre forti sono quelle: forse la Svezia fuori casa sarebbe stata alla nostra portata? O gli Stati Uniti magari con Agassi, Roddick e i gemelli Bryan? La Svizzera con Federer, che ha garantito il suo appoggio in caso di necessità? Nel World Group non troveremmo la Guinea Bissau o il Togo, ma magari l’Australia sull’erba, la Francia sul veloce, l’Argentina a Buenos Aires, la Russia di Safin, Andreev, Youzhny, Davydenko sul tappeto indoor di Mosca. Se vogliamo la bicicletta…