Simona Halep conquista la seconda settimana del Roland Garros per la terza volta in carriera: il problema alla caviglia sembra definitivamente risolto, e potrebbe averle addirittura dato una mano. Ha riposato qualche giorno, ha abbassato le aspettative nei suoi confronti e si è presentata in campo super serena. Se c’è una favorita per il titolo femminile non può che essere lei.ROLAND GARROS – Magari non era solamente pretattica, e Simona Halep qualche preoccupazione sulle sue condizioni ce l’aveva sul serio, ma il campo ha detto che la grande favorita per il Roland Garros resta lei. Le possibilità di vederla in campo sono passate rapidamente dal 50% a “alte”, e poi a “eccomi”, insieme alle tre vittorie in due set che l’hanno condotta alla seconda settimana parigina: 6-2 6-3 a Jana Cepelova, 6-3 6-4 a Tatjana Maria e 6-0 7-5 a Daria Kasatkina, l’unica veramente in grado di metterle paura, con la rimonta che da 1-3 l’ha mandata a servire sul 5-3, con un set-point nel nono game e altri tre nel decimo. Lì è venuta fuori la fiducia accumulata dalla rumena fra Madrid e Roma: le ha cancellate tutte, quattro game di fila li ha vinti anche lei e ha raggiunto la seconda settimana a Parigi per la terza volta in carriera. La curiosità, che le era stata fatta notare durante gli Internazionali d’Italia, è che non ci era mai riuscita dopo aver fatto bene al Foro Italico, cadendo fra primo e secondo turno sia nel 2013 sia nel 2015. Lei aveva risposto di non credere nelle coincidenze e ne ha avuto ragione un paio di settimane più tardi, presentandosi in grandi condizioni al duello con una ritrovata Carla Suarez-Navarro, un’altra (come Williams, Bacsiszky e Stosur) che si presenta agli ottavi senza nemmeno un set lasciato per strada. “Tornare alla seconda settimana è una bella sensazione”, ha detto la numero 4 del mondo, che ha ribadito una manciata di volte di essere molto felice per il successo, come se temesse particolarmente la Kasatkina, anche se l’aveva battuta in due set già nel 2016. “Ho giocato un buon tennis e la cosa più importante è che sto giocando meglio match dopo match. Mi dà la giusta fiducia in vista della seconda settimana”.“NON DEVO FARE NULLA DI SPECIALE”
Il turning-point della sua stagione è arrivato a Miami: nei quattro tornei precedenti aveva vinto appena tre incontri, mentre nei quattro successivi – anche se l’arrivo della terra battuta ha fatto la sua bella parte – ne ha vinti quindici (and counting…). “Quando parlo di fiducia – spiega – non intendo fiducia nel mio tennis, ma sapere che posso stare in campo a lungo, senza regalare punti, a lottare su ogni palla. È una delle cose più importanti che Darren (Cahill, il suo coach, ndr) mi ha detto. Mi ha spinto a cambiare il mio atteggiamento, a combattere sempre, sia quando le cose vanno bene sia quando non vanno bene. L’ho fatto molto bene questa settimana, e spero di farlo ancora meglio la prossima”. La cosa più importante, anche se ha ammesso di aver sentito un dolorino colpendo un rovescio nel match con la Kasatkina, è che la sua mente è sgombra di pensieri legati alla caviglia, e il problema romano potrebbe addirittura tornarle utile. Un titolo le avrebbe portato tanta pressione extra, invece i dubbi sulla sua presenza hanno abbassato le aspettative nei suoi confronti e i giorni di riposo l’hanno aiutata a ricaricare le batterie, per arrivare al via del torneo riposata e serena. “La caviglia non mi dà fastidio: posso correre, posso scivolare, quindi riesco a non pensarci”. Anche se il discorso a livello femminile è apertissimo, chi decide di puntare su un nome in particolare punta sul suo, ma lei preferisce volare basso. “Non mi sento la favorita, e per questo non sento particolare pressione. Nel tennis non si sa mai, però credo di avere una chance, e sono nelle condizioni per arrivare in fondo. Non credo di dover fare nulla di speciale: devo solo concentrarmi sul mio gioco e seguire tutto ciò che so di dover fare. Mi aspetta un match complicato al prossimo turno, e ora voglio pensare incontro dopo incontro. Se poi sarò in gara nell’ultimo ne sarò molto molto felice”.
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