Kei Nishikori è stato per tanto tempo tra i primi 20 al mondo, poi è crollato fisicamente. Oggi ha ritrovato una buona forma, frequenta maggiormente il circuito Challenger e non guarda più i tabelloni prima di giocare

Kei Nishikori – Foto Ray Giubilo

Dopo la sconfitta al primo turno di Indian Wells, Kei Nishikori è volato direttamente in Arizona per l’evento ATP Challenger 175 di questa settimana. Al primo turno ha affrontato l’italiano Luca Nardi e per la seconda volta consecutiva ha avuto la meglio su di lui – i due infatti si erano già affrontati all’Helsinki Challenger appena quattro mesi fa. La vittoria gli dà fiducia, soprattutto se consideriamo che prima della partita probabilmente Nishikori non sapeva nemmeno contro chi avrebbe giocato. “Lo faccio sempre perché è facile per me, tipo non voglio pensare troppo prima di andare a dormire. È più salutare per me” ha detto la star giapponese ai microfoni ATP una volta arrivato a Phoenix. Se di norma un giocatore vuole prepararsi la partita che dovrà affrontare e quindi conoscere il suo avversario, Kei non vuole pensarci troppo: “Di solito il mio allenatore me lo dice il giorno prima che giochi o il giorno stesso, la mattina. Oppure lo vedo al telegiornale o in un’intervista, me lo dicono così”.

La mentalità di Kei Nishikori oggi è molto diversa da quella dei suoi inizi. Per evitare inutili pressioni, da circa un decennio non guarda più i tabelloni dei tornei. Questa è la sua seconda vita ed è molto diversa da quella che aveva qualche anno fa. Il giapponese, infatti, ha raggiunto traguardi incredibili, tanto da essere considerato uno dei migliori tennisti asiatici di tutti i tempi. Vincitore di 12 titoli ATP, ha raggiunto il suo best ranking il 2 marzo 2015 diventando numero 4 del mondo. È stato il primo giapponese a raggiungere una finale slam (US Open 2014) dai tempi di Zenzo Shimizu nel 1920 e negli altri tornei dello slam ha disputato almeno due volte i quarti di finale. Si è aggiudicato la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio nel 2016 battendo Rafael Nadal nella finale del terzo-quarto posto. Ha preso parte a ben 4 edizioni delle ATP Finals, raggiungendo le semifinali in due occasioni. Insomma, una carriera d’oro. Oggi non è lo stesso, ma lui è contento comunque.

Sono contento del mio livello attuale e allo stesso tempo devo essere in salute e sentirmi bene per essere nel Tour”, e la salute è fondamentale, considerando che è stata proprio quella a bloccare la sua brillante carriera. Il primo infortunio è arrivato quando aveva solo 20 anni: un’operazione al gomito destro lo ha tenuto fermo da marzo 2009 fino ad aprile 2010. Sono seguiti un infortunio al polso e uno alla spalla ma soprattutto un intervento all’anca e un successivo problema alla caviglia che lo hanno costretto a uno stop lunghissimo dal 2021 al 2023. Al suo ritorno alle competizioni nel 2024 un altro dolore al ginocchio lo ha forzato a un nuovo periodo di riabilitazione. È tornato a farsi notare ad agosto dello scorso anno, quando al Masters 1000 in Canada ha raggiunto i quarti di finale e da quel momento ha ricominciato a trovare un buon tennis: “A partire dalla fine dell’anno scorso, penso di aver giocato bene. Ho vinto un Challenger e ho iniziato a sentirmi più sicuro e a giocare in modo più solido”. A dimostrazione del ritrovato benessere, ha concluso l’anno con una finale all’ATP 250 di Hong Kong.

Attualmente numero 76 del mondo, ha iniziato il 2025 con qualche difficoltà a Dallas e Delray Beach, proprio qui dove aveva vinto il primo dei suoi 12 titoli, quando aveva solamente 18 anni. All’epoca, Nishikori non aveva ancora vinto un torneo Challenger ed è un’impresa rara perché la maggior parte dei giocatori parte proprio da qui prima di entrare nel circuito maggiore dell’ATP Tour. “È stato strano,- ha ricordato Nishikori ridendo – ho vinto un 250 prima di vincere un Challenger!”. E invece adesso la sua attività si sta concentrando proprio qui, cercando di ritrovare il suo ritmo e la sua forma migliore, per dare un’altra spinta alla seconda parte della sua carriera. Ed è proprio nei Challenger che ha battuto un record: dopo una lunga pausa per infortunio, al suo breve rientro nel 2023 ha vinto a Palmas del Mar, diventando il primo giocatore non classificato a trionfare in un torneo Challenger dal 2000.

Nishikori, che per ripartire dopo tutti i problemi fisici ha ricominciato dal basso, questa sera dovrà affrontare il kazako Kukushkin. Con la sua nuova mentalità zen accantona i tabelloni e si prepara a nuove sfide con un approccio diverso: affrontare una partita alla volta e concentrarsi sul presente. In questo momento, al Phoenix Country Club.