
Alla vigilia Andy aveva parlato di “sfida difficile” e “avversario pericoloso”, non propriamente frasi di circostanza, in quanto il lungagnone americano non è nuovo a illustri “upset”, chiedere a Djokovic che a Wimbledon ha visto infrangersi su Querrey il sogno-Grande Slam. Ed effettivamente la partenza dello statunitense conferma i timori dello scozzese: Sam difende con agio i primi quattro turni di battuta e, nel settimo game, è il primo a guadagnarsi una palla break, cancellata da Murray. “Il breakpoint salvato nel primo set ha svoltato la partita” dice Murray a fine match. Acciuffata la parità, infatti, il numero uno del mondo si esibisce in un saggio completo delle sue qualità di ribattitore infilando in sequenza tre punti magistrali: respinge due smash per cancellare la palla-game, piazza la risposta vincente per trovare la palla break e mette a segno il passante vincente per salire 5-4. La chiusura sul 6-4 è una formalità, così come il secondo set che scivola via in appena 28 minuti, intascato per 6-2 dal numero uno del mondo. Dopo aver centrato il break anche in apertura della terza frazione con un parziale super che vede Murray portarsi a casa 11 degli ultimi 13 game, lo scozzese accusa il primo vero passaggio a vuoto cedendo la battuta. Sul 4-4 sono nuovamente le qualità di eccezionale passatore a marcare la differenza: altre due difese monstre, altro break, altro 6-4. LA CAVIGLIA NON PREOCCUPA
Il tabellino di fine match evidenzia un paio di dati: Murray si aggiudica la battaglia statistica degli ace (8 contro 5) e, soprattutto, delle 48 discese a rete di Querrey appena 24 sono state premiate dalla conquista del punto, esattamente il 50%, il che spiega perfettamente l’eccezionalità della difesa scozzese. A fine match Murray ha fugato i dubbi circa la caviglia dopo la leggera distorsione rimediata nel secondo turno contro Rublev: “la caviglia sta bene, ho buone sensazioni, mi sento pronto fisicamente”. Il numero 1 ATP sta bene, è alla seconda settimana senza aver lasciato set nel suo percorso e un miracoloso Istomin gli ha tolto di mezzo Djokovic. Difficile immaginare una settimana migliore: e ora ci sono tutte le premesse per fare ancora meglio nella seconda.