Stephane Chrzanovski, consulente che spesso affianca gli incordatori Tecnifibre, è convinto che sia variata la posizione di tutti i passacorde: “Direi che non hanno solo spostato alcune corde, ma in generale mi pare che il primo foro sia posto più in basso e, partendo da lì, sia cambiata la posizione di tutti i fori”.
Il risultato è sempre quello: maggior spazio tra le corde per ottenere “maggior spin e potenza, a costo di perdere qualcosa in termini di controllo”, come ha spiegato lo stesso Nadal.
Per adesso il telaio è pittato di nero, con la doppia riga tipica del logo Babolat in arancione. La versione definitiva la mostrerà con ogni probabilità al prossimo US Open, visto che dovrebbe entrare in commercio tra settembre e ottobre, prima del canonico periodo pre-natalizio, che dall’anno scorso è diventato il momento di lancio di tanti nuovi prodotti. Il resto del telaio rimarrà identico, una classica Aeropro Drive con il sensore Play per la cattura dei dati tecnici.
Una scelta, quella di Nadal, che conferma l’attenzione dei professionisti nei confronti del loro telaio. I giocatori di club dovrebbero prendere esempio non tanto dalle loro scelte, ma proprio dalla maniacale precisione che mostrano i pro nella preparazione della loro attrezzatura.


