Errani e Paolini commentano in conferenza stampa il successo nel torneo di doppio, tra le emozioni vissute in campo e qualche dubbio sul futuro di Sarita

ROMA – Giurano che farsi staccare sul 4-0 in tutti e due i set per poi rimontare e vincere non è stata una strategia studiata a tavolino («nel doppio, con il punto secco sul 40-40, la partita può sempre girare – confida Sara – è stata una gara dura, siamo state brave a credere sempre nelle nostre possibilità») ma queste sono quisquilie. La cosa importante è che Errani e Paolini hanno bissato il titolo del doppio vinto un anno fa. Nel 2024 fu una sorpresa probabilmente anche per loro, quest’anno è stata la conferma – festeggiata con un bel bagno in piscina – di una delle coppie più forti del circuito. «Sì, sono state emozioni un po’ diverse – parla Jasmine – del 2024 ricordo soprattutto la fatica per il match tie break della finale… Ecco, la vittoria dell’anno scorso fu sollievo e gioia, quest’anno solo gioia». «Le avversarie ormai ci conoscono e ci temono – interviene Sara – noi avevamo avuto qualche passaggio a vuoto negli ultimi tempi (nel 2025 solo un successo, a Doha, nda) e questo trionfo così importante ci regala grande fiducia in vista del Roland Garros», dove un anno fa persero in finale da Gauff e Siniakova, aggiungiamo noi.
Dal 1990 (Monica Seles) una giocatrice non vinceva a Roma singolare e doppio, come è riuscito quest’anno a Jasmine. «Ieri ho faticato ad addormentarmi – la risposta della campionessa toscana – questa mattina mi sono svegliata stanchissima e mi sono tirata su pensando al doppio come all’ultimo sforzo di due settimane davvero dure. Non potevo mancare un appuntamento così importante, qualche caffè in più e via. Se continuerò a giocare tanti doppi? A volta non è facile, ma finchè reggo la fatica, perché no. Il doppio può aiutare anche i singolaristi, io per esempio ora sono più sicura nelle volée». Una risposta implicita al futuro della coppia Errani-Paolini la regala invece Sara. «Non so se nel 2026 mi vedrete ancora in giro a fare tornei. In singolare chiudo quest’anno, per il doppio non so ancora, il fisico comincia a scricchiolare, devo pensarci bene».
Inevitabile la domanda sul nuovo allenatore di Jasmine, con Marc Lopez che ha preso il posto di Furlan da poco più di un mese. «Non ha stravolto il mio gioco – dice Paolini – sentivo solo il bisogno di cambiare, di ascoltare una voce nuova». «Marc è un grande tattico, legge benissimo le partite – si inserisce Errani – lo conosco bene e l’ho sempre ammirato». «Voglio chiarire una cosa – interviene allora Jasmine – Sara non c’entra nulla con la mia decisione di cambiare coach, non l’ha neanche commentata e la ringrazio per questo». Chiusura con la secca replica di Paolini alle parole di ieri di Adriano Panatta, che aveva commentato il gioco di Gauff come “una noia mortale, le donne tirano solo forte senza pensare. Giocassero su un circuito a parte, così ci risparmiamo di vedere le cose che abbiamo visto oggi…“. «Coco Gauff ha solo 21 anni e ha già vinto uno Slam, brava lei – ha detto Jasmine – c’è poco da criticare, è una grande atleta, molto influente nel nostro sport, penso porti solo cose positive al tennis. Per quanto mi riguarda, provo a fare del mio meglio sperando che la gente lo apprezzi». E per colpa di Adriano, questa volta è amaro il sorriso di Jasmine.