Il britannico uscito dal college continua a volare dopo aver passato le qualificazioni: altro successo netto, stavolta contro Riedi

LONDRA – Wimbledon è anche il mondo del possibile, dove i sogni davvero possono “come true”. Ne è testimonianza l’inglese Oliver Tarvet, numero 733 del mondo, che è passato direttamente dai tornei Futures al secondo turno di Wimbledon. Dopo aver superato le qualificazioni (perdendo solo un set), il ragazzo di St.Albans, nell’Hertfordshire, 22 anni il prossimo 29 ottobre, ha battuto oggi con un triplo 6-4 il non irresistibile svizzero Riedi, numero 503 del ranking. Tarvet non ha mai giocato nemmeno un Challenger e quest’anno aveva disputato solo due tornei minori, vincendone uno, perché studia comunicazione all’università californiana di San Diego. «Il livello del tennis nei college è sottovalutato – ha detto Oliver – le mie prestazioni qui lo dimostrano». A Wimbledon non aveva naturalmente mai giocato, ma era venuto spesso da ragazzo, insieme alla mamma tifosissima di Nadal (e Rafa è ovviamente il giocatore preferito dal nuovo eroe britannico). «Da quando avevo 10 anni sono stato qui tante volte, pensate cosa vuol dire per me questo successo. Questa mattina mi sono svegliato con tanta adrenalina addosso, avevo proprio voglia di far conoscere il mio valore ai miei genitori in tribuna, a loro devo tutto». Missione compiuta, se è vero che Tarvet, appassionato di calcio e tifoso del Liverpool, ha battuto Riedi senza mai concedergli una palla break. «Sembrava un muro, non ha commesso un errore importante», ha ammesso il suo avversario.
Nella sua brevissima carriera Oliver aveva guadagnato finora poco più di 15.000 dollari, il secondo turno raggiunto a Londra gli garantirebbe già la bella somma di 99.000 sterline, circa 115.000 euro. Il condizionale è d’obbligo, perché c’è un problema, apparentemente non piccolo: le regole del sistema sportivo universitario statunitense prevedono che i tennisti iscritti in un college, quindi ufficialmente non professionisti, possano incassare non più di 10.000 dollari (8500 euro) di premi. Oliver però sembra aver già studiato la contromossa. «Conosco bene le regole dei college americani, però non c’è limite per le spese sostenute per la propria attività. Ecco, ora dovrò capire come far passare il prize money che ho guadagnato, oltre i 10.000 dollari, come spese necessarie, sperando che a San Diego non facciano problemi. D’altra parte il tennis professionistico può essere uno sport molto caro…».
Chiusura sul prossimo avversario, uno tra Alcaraz e Fognini (match poi vinto da Alcaraz al quinto, ndr). «Mi aspetto che vinca Carlos, giocare contro di lui sarebbe eccezionale. Nel caso dovrò dimenticare le sue vittorie, pensando di giocare una partita qualunque». Non sembra proprio un’impresa facile, ma stiamo parlando di favole, e sognare si può.