Ufficiale: il quarto di finale di Coppa Davis fra Italia e Francia, in programma dal 6 all'8 aprile, si giocherà sulla terra battuta dello Stadio Beppe Croce di Valletta Cambiaso, dove nove anni fa arrivarono in un colpo solo Federer e Wawrinka. Battuta la concorrenza di Torino e Bari. Per organizzare la sfida è previsto un investimento complessivo di 600.000 euro.A rendere ufficiale la notizia ci ha pensato Angelo Binaghi in persona, direttamente dal Giappone, pochi minuti dopo il successo di Fabio Fognini: il quarto di finale di Coppa Davis fra l’Italia e i campioni in carica della Francia si giocherà a Genova, dal 6 all’8 aprile 2018. Per la città della Lanterna sarà un piacevole ritorno a nove anni dall’ultima volta, quando proprio lo Stadio Beppe Croce di Valletta Cambiaso ospitò lo spareggio per il World Group fra Italia e Svizzera, con in campo sia Roger Federer sia Stan Wawrinka. Bolelli/Starace riuscirono a vincere il doppio, dopo lo 0-2 della prima giornata, ma all’indomani un Federer reduce dalla cocente sconfitta contro Del Potro nella finale dello Us Open chiuse i conti, permettendo alla Svizzera di restare in Serie A. Stavolta, invece, a Genova ci sarà in palio la semifinale, in una sfida particolarmente attesa. Sia per l’ottimo avvio di stagione degli azzurri, sia perché l’Italia non gioca in casa dal luglio di due anni fa a Pesaro, e negli ultimi 20 anni era capitato solo una volta di dover aspettare quasi due anni per rivedere la nazionale in campo in Italia (aprile 2014 – marzo 2016). La candidatura dell’impianto situato nel quartiere Albaro, frutto di una joint-venture fra Regione, Comune, Camera di commercio, gli organizzatori della società MyTennis e i vertici del Comitato Ligure della FIT, era una delle sole tre domande presenti alla chiusura del bando, lo scorso 26 gennaio, e ha battuto la concorrenza di Torino e Bari. Determinante, oltre all’offerta economica, la garanzia data dall’esperienza degli organizzatori, che hanno già ospitato nello stesso impianto un match di Davis e ogni anno organizzano uno dei tornei Challenger più famosi, già premiato dall’ATP come migliore del mondo. “L’arrivo della Coppa Davis – ha detto Andrea Fossati, presidente del Comitato Regionale Ligure della FIT – è un’opportunità che ci permetterà di valorizzare il nostro movimento e l’intero territorio ligure”.CAPIENZA DA AUMENTARE AD ALMENO 6.000 POSTI
Quello fra Genova e la Coppa Davis è un legame importante, simboleggiato dal fatto che lo stadio di Valletta Cambiaso sia intitolato a Beppe Croce. Genovese, Croce fu presidente FIT negli Anni ’20, ed è proprio sotto la sua proficua presidenza (a lui è dovuta l’istituzione delle classifiche nazionali e la creazione di strutture periferiche) che l’Italia partecipò per la prima volta alla Davis, nel 1922. E fu sempre lui, sei anni dopo, a portare a Genova il primo match casalingo della nazionale non disputato a Roma: si giocò sui campi del Tc Genova 1893, col “Barone” De Morpurgo e Giorgio De Stefani a segno sull’Australia per 4-1. La relativa vicinanza con la Francia (il confine dista meno di 200 chilometri) dovrebbe garantire una buona presenza anche di tifosi ospiti, ottima notizia dal punto di vista finanziario sia per gli organizzatori sia per gli enti turistici genovesi. Non è un caso che, in base all’avversaria, il bando FIT prevedeva una netta differenza nel corrispettivo minimo da mettere sul piatto per ospitare la sfida: 60.000 euro se fosse arrivata la Francia, 30.000 per l’Olanda. Le ragioni sono la differenza di “appeal” fra le due sfide e la qualità dei giocatori che Yannick Noah può portare in Italia, ma anche il potenziale ritorno economico. L’investimento complessivo a carico degli organizzatori è stimato in circa 600.000 euro, fra offerta iniziale, spese organizzative e migliorie alla struttura, compreso l’intervento per aumentare la capienza dello stadio, uno dei più pochissimi impianti permanenti d’Italia dedicati al tennis, ma comunque capace di accogliere non più di 2.000 spettatori. Nove anni fa, per Italia-Svizzera, la capienza fu portata fino a 5.500 con l’aggiunta di tribune modulari sui quattro lati dello stadio, e sembra scontato lo svolgimento di un’operazione molto simile, dati anche gli spazi piuttosto ristretti. L’unica differenza starà nel totale dei posti a sedere: da normativa ITF, per gli incontri dei quarti di finale devono essere almeno 6.000.
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