Il numero uno al mondo ha spazzato via ogni preoccupazione sulle sue condizioni fisiche con una prestazione di altissimo livello, contro cui Shelton non ha potuto fare assolutamente nulla

Contro tutte le difficoltà della vigilia e le incognite che l’incontro di oggi poteva riservare, Jannik Sinner supera anche l’ostacolo Ben Shelton e per la seconda volta in carriera torna in semifinale a Wimbledon! Il numero uno al mondo si è imposto con il punteggio di 7-6(2), 6-4, 6-4 in poco più di due ore di gioco, attende ora il vincitore della sfida tra Flavio Cobolli e Novak Djokovic. Il problema al gomito non sembra aver inciso più di tanto nel match – se non in un breve passaggio a metà del secondo set – con Shelton che ha vanificato gli sforzi profusi nel primo set con un parziale in negativo nel tie-break di sette punti a zero. Per Sinner si tratta della settima semifinale a livello Slam, con un bilancio di quattro vittorie e due sconfitte nei precedenti
I primi game del set d’apertura scorrono via piuttosto rapidamente, con i due giocatori abili nel tenere il proprio turno di battuta. Comprensibilmente c’era apprensione per vedere come Sinner avrebbe risposto sul campo, e in questo senso ha fornito le migliori rassicurazioni: un solo punto perso al servizio nei primi tre turni di battuta, conditi da due ace. Il primo a dover fronteggiare un turno di battuta complicato è Shelton in occasione del settimo gioco, dove è costretto ai vantaggi dopo aver rimontato da 0-30, grazie a due bei punti dell’altoatesino conquistati scendendo a rete e sorprendendo l’americano. Quello perso nel quarto gioco resta l’unico punto che Sinner ha concesso al servizio a Shelton – 15 su 16 con la prima e 9 su 9 con la seconda – prima di arrivare alla naturale conclusione del parziale, ovvero il tie-break. A risultare decisivo è il quarto doppio fallo che Shelton commette sul 2-2 che consegna un mini-break di vantaggio al numero uno al mondo, che partito sotto di un mini-break ha infilato sette punti consecutivi per conquistare il primo set dopo poco meno di un’ora di gioco.
In contro tendenza rispetto a quanto fatto vedere nel primo set, è Sinner a concedere nel game inaugurale del secondo le prime palle break: sono due consecutive, ma l’azzurro riesce a rimontare dal 15-40 e uscire così dal primo piccolo momento di difficoltà dell’incontro. Un piccolo momento di apprensione per Jannik nel corso del sesto gioco, dove in risposta stecca una palla di dritto e si ripercuote in maniera negativa sul problema al gomito, con un dolore che dal ‘body language’ sembra essere aumentato d’intensità. Dopo un’ora e mezza dall’inizio del match arriva la prima palla break anche per Sinner nel settimo gioco, annullata sapientemente con un dritto a tutta da parte di Shelton che poi riesce a tenere il proprio turno di battuta e salire sul 4-4. L’equilibrio si spezza nel decimo gioco, ancora in favore del numero uno al mondo: il game è caratterizzato da scambi piuttosto lunghi, terreno che non ama particolarmente frequentare Shelton che alla terza palla break del set spara lungo un rovescio e consegna anche il secondo set a Sinner, 6-4.
Il terzo set è quello che, tra tutti quelli disputati, ha probabilmente meno da raccontare e vive sugli equilibri dei due precedenti. Shelton si tiene sempre più stretto al servizio, ma Sinner riesce bene a rispondere anche a quei servizi che vanno oltre i 210 km/h, con l’americano che contrariamente a quanto fatto vedere con Sonego non riesce ad accendersi. Il numero uno al mondo nel terzo set ha ripreso a macinare anche nei propri turni di battuta, concedendo appena quattro punti nei primi quattro game al servizio e mantenendo una costanza di rendimento con la prima in campo pari al 92%. Arrivati ancora sul punteggio di 5-4 e con Shelton che per la seconda volta si trova costretto a servire in una situazione delicata di punteggio, e dopo aver annullato i primi due match point arriva un dritto sparato fuori e Sinner trova nuovamente una semifinale Slam, la quarta consecutiva.

